17 MARZO 1949 - 21 MARZO 2009
MOBILITAZIONE CONTRO LE NUOVE POLITICHE NATO E LE BASI MILITARI, IN RICORDO DELL’OPERAIO COMUNISTA LUIGI TRASTULLI, UCCISO DALLA CELERE DI SCELBA MENTRE PROTESTAVA CONTRO L’ADESIONE DELL’ITALIA ALLA NATO
Il 17 marzo 1949 si ferma per sempre la vita di Luigi Trastulli, ucciso dalla Celere di Scelba lungo le mura della fabbrica che giorno dopo giorno bruciava il suo sudore e la sua fatica nella locomotiva siderurgica della ricostruzione post bellica. Correva veloce quella locomotiva sui binari tracciati dal capitale statunitense. Attraverso un intenso sfruttamento della classe operaia successivo all’epurazione delle avanguardie rivoluzionarie realizzato con i massivi licenziamenti degli anni ’50, nel giro di pochi anni la produzione dell’acciaio avrebbe trainato il Bel Paese nel boom economico degli anni ’60, ma parallelamente avrebbe contribuito al riarmo dell’occidente sotto l’egida americana, alimentando una guerra senza fine giunta fino ai giorni nostri. Corea, Vietnam, e poi Guerra del Golfo, Belgrado ’99, Afghanistan 2001, Iraq 2003, senza contare la militarizzazione dell’intera Europa, prona alla logica della guerra fredda anti URSS ed ora asservita alla logica della “guerra infinita” e allo “scontro di civiltà” propagati dall’amministrazione Bush.
Quel giorno, a Terni, Luigi Trastulli e gli operai delle acciaierie scesero in piazza per opporsi alla stipula del patto Atlantico della nascente NATO, che, in barba alla fresca Costituzione e con il ricordo ancora vivido della tragedia bellica, impegnava l’Italia a farsi suddito ubbidiente e a trasformare l’Italia in una gigantesca testa di ponte dell’imperialismo U.S.A. contro l’URSS, proiettata sul mediterraneo, al controllo del petrolio e del Medio Oriente.
Quel giorno gli operai di uno dei più importanti poli siderurgici d’Italia, non scesero in piazza per i propri bisogni, nonostante l’inferno della fabbrica che caratterizzava la quotidianità delle loro vite. Al contrario compresero che il loro lavoro stava per essere piegato al servizio della guerra, non solo quindi sviluppo ma armi, in un connubio inscindibile tra espansione del capitale e logica della guerra inevitabile.
Quel giorno lo Stato non esitò a farsi assassino, per spaventare e reprimere, pronto a coalizzare tutte le forse reazionarie e fascistoidi che nella storia del nostro paese saranno mobilitate ogni volta che verranno messe a nudo le contraddizioni del potere e rivendicati i diritti fino in fondo.
Quel giorno è oggi, da allora tutto è cambiato ma è anche in qualche modo uguale.
Oggi che assistiamo ad un attacco indiscriminato al lavoro, ai salari, ai diritti (primo tra tutti quello di sciopero) e alle tutele in nome della deregolamentazione, del libero mercato o della “crisi”.
Oggi dopo anni di riduzione della spesa pubblica e di svendita dei beni comuni per fare cassa, s’immettono in un sol colpo miliardi pubblici per salvare le banche transnazionali dalla crisi che lo loro stesse hanno creato speculando.
Oggi che si smantella la spesa sociale, con un passo indietro di decenni, ma si investe massicciamente nelle spese militari e nella sicurezza, creando un allarme interno ed esterno che non serve altro che a delegittimare ogni movimento sociale, ogni sacrosanta resistenza alle pulsioni autoritarie di una democrazia in decomposizione.
Oggi come allora, le grandi mutazioni del capitale, prima espansive, ora di crisi, si accompagnano con la saldatura tra pochi interessi privati e rilancio del militarismo, con il peace keeping a senso unico (vedi Libano 2006), con la guerra preventiva inventata da Bush ma sposata anche dai “progressisti” sotto il nome di polizia internazionale.
Oggi come allora, anche a Terni il 21 marzo 2009 scenderemo in piazza, nell’ambito del programma internazionale di mobilitazione contro l’intensificazione della NATO e le basi militari, lanciato dal World Social Forum di Belem e dalla rete NO WAR.
Non per commemorazioni rituali, ma per strappare la memoria dalle celebrazioni mistificate che chiamano “morti per la pace” le esecuzioni “involontarie” di uno Stato troppo spesso al servizio dei potenti e avverso all’autodeterminazione degli individui, allora come oggi.
Allora come oggi, perché nel ricordo del 17 marzo del 1949 e delle molte altre “morti della NATO” che tra il ’49 e il ’51 colpirono il vasto movimento di protesta dei lavoratori in tutta Italia, come in quelle successive degli anni ’70 ed ’80, delle stragi di stragi di stato e delle esecuzioni di compagni/e, abita la memoria e la lotta del nostro presente.
Il 17 marzo 1949 si ferma per sempre la vita di Luigi Trastulli, ucciso dalla Celere di Scelba lungo le mura della fabbrica che giorno dopo giorno bruciava il suo sudore e la sua fatica nella locomotiva siderurgica della ricostruzione post bellica. Correva veloce quella locomotiva sui binari tracciati dal capitale statunitense. Attraverso un intenso sfruttamento della classe operaia successivo all’epurazione delle avanguardie rivoluzionarie realizzato con i massivi licenziamenti degli anni ’50, nel giro di pochi anni la produzione dell’acciaio avrebbe trainato il Bel Paese nel boom economico degli anni ’60, ma parallelamente avrebbe contribuito al riarmo dell’occidente sotto l’egida americana, alimentando una guerra senza fine giunta fino ai giorni nostri. Corea, Vietnam, e poi Guerra del Golfo, Belgrado ’99, Afghanistan 2001, Iraq 2003, senza contare la militarizzazione dell’intera Europa, prona alla logica della guerra fredda anti URSS ed ora asservita alla logica della “guerra infinita” e allo “scontro di civiltà” propagati dall’amministrazione Bush.
Quel giorno, a Terni, Luigi Trastulli e gli operai delle acciaierie scesero in piazza per opporsi alla stipula del patto Atlantico della nascente NATO, che, in barba alla fresca Costituzione e con il ricordo ancora vivido della tragedia bellica, impegnava l’Italia a farsi suddito ubbidiente e a trasformare l’Italia in una gigantesca testa di ponte dell’imperialismo U.S.A. contro l’URSS, proiettata sul mediterraneo, al controllo del petrolio e del Medio Oriente.
Quel giorno gli operai di uno dei più importanti poli siderurgici d’Italia, non scesero in piazza per i propri bisogni, nonostante l’inferno della fabbrica che caratterizzava la quotidianità delle loro vite. Al contrario compresero che il loro lavoro stava per essere piegato al servizio della guerra, non solo quindi sviluppo ma armi, in un connubio inscindibile tra espansione del capitale e logica della guerra inevitabile.
Quel giorno lo Stato non esitò a farsi assassino, per spaventare e reprimere, pronto a coalizzare tutte le forse reazionarie e fascistoidi che nella storia del nostro paese saranno mobilitate ogni volta che verranno messe a nudo le contraddizioni del potere e rivendicati i diritti fino in fondo.
Quel giorno è oggi, da allora tutto è cambiato ma è anche in qualche modo uguale.
Oggi che assistiamo ad un attacco indiscriminato al lavoro, ai salari, ai diritti (primo tra tutti quello di sciopero) e alle tutele in nome della deregolamentazione, del libero mercato o della “crisi”.
Oggi dopo anni di riduzione della spesa pubblica e di svendita dei beni comuni per fare cassa, s’immettono in un sol colpo miliardi pubblici per salvare le banche transnazionali dalla crisi che lo loro stesse hanno creato speculando.
Oggi che si smantella la spesa sociale, con un passo indietro di decenni, ma si investe massicciamente nelle spese militari e nella sicurezza, creando un allarme interno ed esterno che non serve altro che a delegittimare ogni movimento sociale, ogni sacrosanta resistenza alle pulsioni autoritarie di una democrazia in decomposizione.
Oggi come allora, le grandi mutazioni del capitale, prima espansive, ora di crisi, si accompagnano con la saldatura tra pochi interessi privati e rilancio del militarismo, con il peace keeping a senso unico (vedi Libano 2006), con la guerra preventiva inventata da Bush ma sposata anche dai “progressisti” sotto il nome di polizia internazionale.
Oggi come allora, anche a Terni il 21 marzo 2009 scenderemo in piazza, nell’ambito del programma internazionale di mobilitazione contro l’intensificazione della NATO e le basi militari, lanciato dal World Social Forum di Belem e dalla rete NO WAR.
Non per commemorazioni rituali, ma per strappare la memoria dalle celebrazioni mistificate che chiamano “morti per la pace” le esecuzioni “involontarie” di uno Stato troppo spesso al servizio dei potenti e avverso all’autodeterminazione degli individui, allora come oggi.
Allora come oggi, perché nel ricordo del 17 marzo del 1949 e delle molte altre “morti della NATO” che tra il ’49 e il ’51 colpirono il vasto movimento di protesta dei lavoratori in tutta Italia, come in quelle successive degli anni ’70 ed ’80, delle stragi di stragi di stato e delle esecuzioni di compagni/e, abita la memoria e la lotta del nostro presente.
mercoledì 11 marzo 2009
UE-NATO-USA: L'ALLEANZA DEL SECOLO PER IL DOMINIO GLOBALE
di Rick Rozoff
© Stop NATO, 2009
Con la reintegrazione della Francia al comando militare della NATO dopo una pausa di 33 anni, che sarà formalizzata quest' anno, al vertice della NATO a Strasburgo, viene aggiornato anche il Concetto strategico del 1999 con una maggiore enfasi sull'integrzione militare NATO-UE-USA. Intensificato da parte dell'Unione Europea per creare un rapido dispiegamento di forze, di 60.000 soldati, dei loro gruppi tattici e dei loro membri per l'uso in paesi nordici, in tutto il mondo, abbiamo urgentemente bisogno di una revisione derivante da reciproche relazioni tra i tre principali centri del potere economico occidentale, politico e militare - l'UE, la NATO e gli Stati Uniti.
Fino ad oggi, l'opinione generalmente accettata in ambienti dell'establishment è costituita in gran parte da una serie di quattro false dicotomie:
* Lo sviluppo di capacità militari sempre più ambiziose della concorrenza con la NATO, se non una sfida diretta per l'agenzia e l'alleanza transatlantica strategica con Washington.
* La NATO è un antidoto multilaterale, all'unilateralismo degli Stati Uniti.
* L'UE è un professionista, sulla base dei principi di pace, mentre la diplomazia degli Stati Uniti e della NATO sono spesso troppo veloci perché si basano sulla necessità militare.
* L'UE è un concorrente o anche il principale concorrente degli Stati Uniti in Europa e sempre più in tutto il mondo.
Ognuno può credere alle mezogne quanto vuole, ma le parole e le azioni dei responsabili politici e dei funzionari incaricati di imporre la politica estera dell' UE, Nato e Usa, sono sempre controverse.
21 dei 27 Stati membri dell'UE sono anche membri della NATO. Dei sei che non lo sono, tutti, ad eccezione di Cipro (per ora) - Austria, Finlandia, Irlanda, Malta e Svezia - erano membri del Programma di Cooperazione per la Pace della NATO. Negli ultimi cinque anni, Malta è stato solo un piccolo contingente militare a servizio nell'ambito della NATO in Afghanistan, nei Balcani o altrove.
Dei 26 stati membri della NATO, solo Norvegia,Stati Uniti, Canada e Islanda, le ultime tre non sono in Europa e quindi non nè beneficiano, perchè non sono nell'Unione europea.
I tre protagonisti cruciali possono occasionalmente "cavillare" su questioni tattiche, tecniche e tempi, di secondaria importanza ma sono tenute insieme con riguardo al merito e preoccupazioni strategiche.
L'UE e i membri della NATO sono stati apertamente soci militari dal 1992, quando hanno firmato la "Berlin Plus" accordo sulla condivisione di comuni attività militari.
Anche gli stati UE non ancora membri della NATO sono interessati dalla subordinazione del continente per il blocco in quanto la Carta delle Alleanza strategica del 1999, ancora in vigore, precisa che gli arsenali nucleari degli Stati Uniti, in particolare, ma anche del Regno Unito e Francia, "sono essenziali per preservare la pace" e sono "un elemento essenziale di legame politico-militare tra europei, americani e membri della Alleanza".
Come gli eventi del 1989-1991 hanno determinato il crollo di ordine dopo la Seconda Guerra Mondiale in Europa e il mondo intero, lo scioglimento del Patto di Varsavia e del Consiglio di mutua assistenza economica (Comecon), la disintegrazione dell'Unione Sovietica e la violenta frammentazione della Jugoslavia, fanno si che le grandi potenze occidentali riprendano immediatamente i piani per la dominazione mondiale interrotta dopo le due guerre mondiali e, dopo aver appreso dalle proprie azioni, da ultimo costituire un condominio per condividere il bottino di tutto il mondo, non solo di accoglienza delle sue ex-colonie, territori, protettorati e dei mandati, ma le parti del mondo, che mai prima aveva a sua disposizione, tra cui l'ex Unione Sovietica.
Questo conferma una dichiarazione del Segretario generale della NATO Jaap de Hoop Scheffer, per i quasi quattro anni:
La NATO e l'Unione Europea stanno facendo abbastanza progressi nel coordinamento delle moderne capacità militari. Sono ottimista sul fatto che siamo in grado di espandere la nostra cooperazione in altri settori in cui abbiamo una politica di sicurezza, dove si può completare e rafforzare il nostro impegno reciproco. E vale a dire ... aree funzionali come il Caucaso e l'Asia centrale. "(La NATO International, 31 marzo 2005). Due mesi dopo il segretario di Stato.
Nicholas Burns, che è arrivato nel posto, dopo essere stato ambasciatore degli Stati Uniti alla NATO, usava un' analoga formula: "ha accolto con favore l' invito da parte del Segretario generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, per l'alleanza e l' Unione Europea a rafforzare la cooperazione per garantire la sicurezza della NATO al di là delle frontiere in Europa, in Africa e in Asia centrale. "(Associated Press, 26 maggio 2005)
Burns ha spiegato la proposta di divisione del lavoro, almeno dal punto di vista di Washington:
"Vediamo se abbiamo capito. La NATO attua le grandi operazioni militari, e l'UE gestisce le operazioni di mantenimento della pace ... "
Nel frattempo, ad aprile 2005, il ministro tedesco della Difesa poi, Peter Struck, parlando ad una conferenza europea in materia di sicurezza a Berlino, ha sottolineato il punto, affermando che "Sarebbe sbagliato vedere lo sviluppo delle capacità di difesa europea, separatamente dai progressi in seno alla NATO, ed ha aggiunto che sia la NATO che l'Unione Europea stanno lottando per essere al meglio preparati alle missioni al di fuori della zona, nel tentativo di adattarsi al rapido cambiamento di sicurezza. "(Deutsche Welle, 13 aprile 2005)
Vale a dire che, l'UE e la NATO hanno stabilito che tutti, tranne l'emisfero occidentale, che presumibilmente appartiene agli Stati Uniti (anche se ancora non vi sono stati membri della NATO partecipano individualmente, separatamente e collettivamente) partecipano ad una caccia militare per implementazioni.
Un altro giro qualitativo alla situazione internazionale dopo il 1991, e un ritorno ai tempi delle ambizioni e pretese coloniali dell'occidente, la diplomazia dei cannoni e dei fucili puntati contro i " nativi sovversivi".
In realtà, l'era del dopo Guerra Fredda è essenzialmente un ritorno in Europa, l'Occidente in generale e gran parte del mondo in termini di influenza degli Stati membri della NATO non solo allo status quo ante, prima della Seconda Guerra Mondiale, ma più indietro al 1800 e alla fioritura di espansione coloniale europea.
Effettivamente, se non formalmente le grandi potenze occidentali hanno creato moderni equivalenti del Congresso di Vienna del 1815 e del Congresso di Berlino del 1878.
Il primo si è verificato verso la fine delle guerre Napoleoniche, con l'imminente sconfitta di Bonaparte a Waterloo ed ha definito il fondamento della Santa Alleanza e il nuovo ordine che si deve garantire è che il trono d'Europa non potrà mai essere nuovamente minacciato dal repubblicanesimo.
Il post-1991 ha ricreato la proibizione della forma di governo repubblicano e applicata ad altre varianti del comunismo, del socialismo, di partiti politici e tutti i movimenti popolari che difendono gli interessi della maggioranza, all'interno o al di fuori dell'Europa, contro le élite - la cosiddetta Euro-Atlantica.
Il secondo modello, quello del Congresso di Berlino, è stata l'apertura per ridisegnare i confini nazionali nei Balcani e l'inizio della controversia, e di iniziare la corsa per l'Africa, che sarà lanciata sul serio sei anni dopo in occasione della Conferenza di Berlino.
Analogie tra allora e l'attuale periodo non richiedono molti commenti, in quanto sono evidenti.
La conferenza di Berlino, con la partecipazione di rappresentanti di Austria-Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Spagna, Norvegia e Svezia, aperta in tutta l'Africa, in particolare il bacino del fiume Congo, e dei Grandi Laghi, è la forma più brutale e cinica di saccheggio e rapina.
È stato inoltre il prototipo comune per attacchi militari ed economici, gruppi europei occidentali, praticamente contro le nazioni indifese, che non hanno avuto tempo per essere replicati in Cina nel 1900 invaso dalle forze militari d'Austria-Ungheria, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Giappone Russia e Stati Uniti per reprimere la Rivolta dei Bòxer e tutelare gli interessi economici occidentali.
Per dimostrare come il passato, è ora presente, in un articolo scritto in comune, isu Times di Londra lo scorso giugno, George Robertson e Paddy Ashdown, di cui discuteremo in seguito, ha nno dichiarato che "la cooperazione multilaterale in ambito europeo ... implica più cooperazione per la difesa se si vuole essere presi sul serio. L'impulso per creare gruppi di battaglia dell'UE deve essere accelerato, compatibilmente con le forze di reazione della NATO, dovrebbe costituire la base di una capacità europea emergente in grado di funzionare nei cosiddetti "stati falliti" e ambienti post-conflitto". (The Times, 12 giugno 2008)
Il documento, in realtà, è un chiaro invito all'azione militare per l'élite occidentale, comprende anche l'osservazione che "Questo è fondamentale se ... noi siamo chiamati ad estendere l'autorità di alcuni settori non governati, che la globalizzazione sta contribuendo a generare. "
L'articolo culmina in questa analisi, rude e altrettanto rivelatrice:
"Per la prima volta in più di 200 anni ci stiamo muovendo verso un mondo che non è totalmente dominato dall' Occidente. Se vogliamo influenzare questo ambiente piuttosto che essere ricattato da esso, se si suppone che ci siano alcune caratteristiche preoccupanti della globalizzazione, il multilateralismo, pratico, è una necessità strategica ... "
Chiunque nel mondo, ritiene che il desiderio delle grandi potenze occidentali e la loro classe dirigente ad adottare, raccogliere e ampliare la dominazione globale, rappresenta una necessità, il piano è decisamente strategico.
Diversamente da divagazioni di oscuri accademici che ridisegnano il mondo e le sue divisioni nazionali nella tranquillità delle loro menti e seduti comodamente nelle sedie delle biblioteche delle università, l'affermazione nel "The Times" è apparsa perchè i loro autori sono qualsiasi cosa ma non di certo teorici astratti, storici o filosofi politici. Sono importanti architetti e implacabili esecutori della categoria a cui appartengono, tutti e due segnati dal dopo guerra (La guerra fredda), o come loro stessi lo presentano il laboratorio post-moderno che sono stati i Balcani negli anni 90. Lord George Robertson è segretario della difesa britannico e barone.
Port Ellen, è stato segretario generale della NATO dal 1999 al 2004, succedendo a Javier Solana, che è diventato un Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza e il segretario generale dell 'Unione Europea e l'Unione Europea occidentale. In realtà, il Ministro degli Esteri dei valori democratici.
Paddy Ashdown è stato l'alto rappresentante internazionale per la Bosnia-Erzegovina a partire dal settembre 2002 fino al maggio 2006, con palese arbitrarietà, dispotismo e ferocia che gli valsero il titolo informale di vicerè di un'altra epoca, quasi senza dubbio, perché suo padre era stato un funzionario in servizio coloniale britannico in India, la missione e lo stile di Ashdown figlio non solo hanno evocato il passato coloniale, ma è emblematico della sua attuale rinascita.
Per quasi quattro anni, la Commissione Internazionale sui Balcani, fondata - tra gli altri - da German Marshall Fund degli Stati Uniti ", ha rilasciato una feroce critica delle politiche della UE e le Nazioni Unite nei Balcani.
"La Commissione sostiene che la democrazia è stata soffocata in Bosnia" da parte dell' autorità coercitiva "di Paddy Ashdown, Alto Rappresentante per la UE.
"I rappresentanti internazionali, della commissione hanno detto,: "si dilettano in ingegneria sociale ", ma non sono ritenuti responsabili se le loro politiche sono fallite. Se il regime neocoloniale è radicato in Europa, incoraggia il malcontento economico ...'" (International Herald Tribune, 29 aprile 2005)
Come ricompensa per questo, un anno fa, Ashdown è stato promosso come successore dell' ex capo di suo padre nel subcontinente indiano, per conoscere ciò che la stampa al momento chiama il "super inviato" per l'Afghanistan, un documento in cui è descritto in questi termini:
"La proposta di ruolo significherebbe che Lord Ashdown è quello che dovrà unificare gli sforzi della NATO e delle Nazioni Unite in Afghanistan. Si ritiene che i funzionari della NATO sostegono la sua candidatura per questo ha un potere eccezionale"(The Telegraph, 6 dicembre 2007).
Il governo afghano si è mostrato meno entusiasta rispetto al ruolo di Ashdown nella stampa occidentale, e non ha dato l'incarico, a dimostrazione del temperamento 'pre-moderno' del popolo afghano. L'aggettivo verrà spiegato più avanti.
Ashdown ha sancito ciò che il governo afgano sapeva o non dal governo antecedente, è stato il 'post-moderno' dell' ex diplomatico britannico Cardinale Richelieu di Louis XVIII e di Tony Blair in materia di affari esteri, Robert Cooper. L'eminenza grigia in questione è l'autore di due libri: “The Post-Modern State and the World Order“ (La condizione post-moderna e l'ordine mondiale 2000) e "The Breaking of Nations:Order and Chaos in the Twenty-First Century" (La rottura delle Nazioni: Ordine e caos nel XXI secolo 2003), e ha contribuito ad una versione del primo della serie: “Re-Ordering the World: The Long-Term Implications of September 11”(Re-ordinazione del Mondo: Le implicazioni a lungo termine del 11 settembre).
Cooper è stato caratterizzato, come il padre dal "nuovo imperialismo liberale" e fu per un breve periodo rappresentante speciale di Tony Blair in Afghanistan dopo l'invasione del 2001.
Come Robertson e Ashdown, ha svolto un ruolo in materia di esecuzione e nello sviluppo di strategie e le razionalizzazioni della politica imperiale.
Il suo primo libro, "La condizione post-moderna e l'ordine mondiale", ha diviso il mondo in tre nazioni: pre-moderno, moderna e post-moderna, non differenti essenzialmente, anche se superficialmente nello stile di quelli dei loro antenati colonialisti per dividere i popoli e le nazioni del mondo in civilizzato e non civilizzato.
Varianti di questa visione del mondo sono riapparse in tutto l'Occidente dopo la fine della Guerra Fredda, e il nuovo ordine internazionale che ne è seguito lasciassero da parte le mezze promesse di rispettare la recente maggioranza dell'umanità liberata, spesso con culture autentiche e molto più antiche e molto più venerabili che quella dei loro antichi padroni coloniali e alleati usa.
Dopo Ashdown ha rifiutato la possibilità di continuare la tradizione di famiglia in Afghanistan, lavorando come braccio destro di Javier Solana e Direttore Generale degli Affari esteri politico-militari e segretariato generale del Consiglio dell'Unione Europea, una posizione che conserva ancora oggi.
Cooper ritiene inoltre che ha svolto un ruolo decisivo nella costruzione europea in materia di sicurezza e di difesa (ESPD, a breve), inizialmente ha introdotto come Identità europea in materia di sicurezza e di difesa nella riunione dei ministri degli esteri della NATO a Berlino nel 1996 dove è stato concordato che l'Unione europea occidentale (UEO) supervisionerà la creazione all'interno delle strutture della NATO.
La ESPD è ora effettivamente gestita dall'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza del Consiglio dell'Unione europea, Javier Solana, il cui capo è tenente Cooper. La ESDP è stata prima testata sul campo in Macedonia nel 2003, quando la NATO ed è rimasta il principale braccio di difesa delle forze armate dell'Unione Europea.
La Macedonia, la seconda vittima della guerra della NATO contro la Jugoslavia nel 1999, è stato il prototipo per la rappresentazione da parte dell'Unione Europea delle forze di occupazione e di interdizione della NATO e l'ex missione Concord EUFOR succeduta all' Operazione Allied Harmony di quest'ultima.
Nel 2004, la NATO, ancora una volta ha espresso un protettorato, in Bosnia, nell'ambito della Forza di stabilizzazione (SFOR) per l'UE e l'operazione EUFOR Althea.
Nel 2008, la NATO ha iniziato il passaggio del comando della forza per il Kosovo (KFOR), autorizzati solo ai sensi della risoluzione 1244 dell'ONU, la Missione Governatica della Legge dell'UE (EULEX), causando severe condanne alla Serbia e Russia .
Lo scorso novembre, la NATO ha dato l'ampia interdizione navale del funzionamento del EUNAVFOR Atalanta nel Golfo di Aden e nel Corno d'Africa per l'Unione Europea, che è stato descritto come "qualcosa di completamente nuovo per l'Unione Europea, perché si svolge lontano dal l'Europa stessa ... HRFOR Atalanta è un progetto ambizioso. La zona di mare, che deve essere controllata è enorme ... "(Radio Netherlands, 21 novembre 2008)
La "missione civilizzatrice" del progetto comune dell' UE e della NATO in settori non disciplinati del pre-moderna e moderna si amplia costantemente.
Nel corso di questo mese, Giampaolo Di Paola, presidente del Comitato militare della NATO, è sceso in dettagli sulla missione triadico globale USA-NATO-UE, lasciando presagire la necessità di una nuova forma di governo globale in cui la NATO, l'UE e altre importanti organizzazioni internazionali devono svolgere un ruolo. "(E Kronos International [Italia], 13 febbraio 2009)
Vale la pena esaminare in profondità la natura della governo globale per dire chi sono gli auto-nominati guardiani.
I funzionari di Bruxelles e Washington invocano regolarmente il termine "comunità internazionale" quando conviene a loro e con la stessa regolarità ignorano la volontà della vera comunità delle nazioni, quando non gli connviene.
La popolazione di tutti i 27 Stati membri dell'UE è inferiore a 500.000.000, meno di un dodicesimo del genere umano.
Se aggiungendo i dati della NATO che non sono membri dell'Unione europea - Stati Uniti d'America 300.000.000 i cui occupanti rappresentano il 40% della comunità dell' UE, Canada, Norvegia e Islanda, il totale è poco più di 800.000.000, meno di un settimo dell' umanità.
I principali paesi dell' UE e membri europei della NATO sono ex potenze coloniali - Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Danimarca, e il secondo contingente di 'un posto al sole' in Belgio, Italia e Germania .
A partire dalle missioni commerciali, che divennero ben presto monopoli, compresi poco dopo avamposti militari e, infine, una sottomissione economica, politica e militare totale, alle grandi potenze occidentali sono stati distribuiti grandi porzioni di territorio in Asia, Africa, Nord, Centro e Sud America e Oceania tutti i settori e le loro rispettive sfere di influenza.
Molti Stati membri della NATO e dell'Unione Europea mantengono ancora le vesti di questa lotta per il mondo, soprattutto all'estero e in altri possedimenti non contigui, in particolare delle isole, sequestrati agli abitanti indigeni.
Gran Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Portogallo, Danimarca e Stati Uniti sono in questa categoria.
Sono gli Stati Uniti quelli che proibiscono ad altri, anche in ambito europeo, il diritto di esercitare influenza in territori che sono stati parte integrali del loro paese, durante vari secoli, come la Serbia con Kosovo e la Russia con l'Ucraina.
I principali paesi occidentali sono stati anche i responsabili del traffico di schiavi africani, la più grande migrazione forzata di persone nella storia umana, con stime di trasporto attraverso l'Oceano Atlantico, che vanno da 10 a 30 milioni nel corso dei secoli XVI e XIX.
Tra i partecipanti, da un lato o dall'altro dell'oceano, spesso in entrambi, Gran Bretagna, Francia, Spagna. Portogallo, Olanda, Danimarca e Stati Uniti in seguito.
Uno dei fondamenti taciti della comunità transatlantica.
Termini e concetti obsoleti, e senza più valore come la "Carica dell'Uomo Bianco, il Manifest Destiny, "un posto al sole" Lebensraum [spazio vitale] e "imperi in cui il sole non tramonta mai" sono stati abbandonati, ma non la visione sottostante del mondo e degli oggetti geopolitici che li hanno causati e al loro posto sono stati ridisegnati sotto altre forme durante l'ultima generazione.
Le forze militari occidentali hanno fatto ritorno in nazioni che hanno creduto di essersi liberate di loro per sempre, per esempio, sono tornate le truppe britanniche in Afghanistan, in Iraq e in Sierra Leone, le francesi ad Haiti, tornano nel bicentenario della sua indipendenza dalla Francia, e Costa d'Avorio, le forze americane sono tornate nelle Filippine.
Non è solo una somma di azioni individuali di poteri alleati occidentali, che è emersa, ma un collegamento sistematico di implementazioni internazionali pianificato e coordinato, con obiettivi geostrategici precisi ed ampi.
Nonostante le tanto pubblicizzate divergenze di opinione per quanto riguarda l'invasione dell'Iraq nel 2003, tutti i 26 membri della NATO hanno inviato personale militare al vicino Iraq e Kuwait nel quadro della missione di addestramento, della NATO in Iraq.
Meno di due anni dopo l'invasione, l' Alleanza ha annunciato che "l'obiettivo della NATO è quello di formare quest'anno 1.000 agenti di sicurezza e di livello medio-alto" e "L'Unione Europea ha deciso di formare circa 700 giudici, procuratori e carcerieri . '(San Francisco Chronicle, 21 marzo 2005)
Poi, nel 2005, l'allora ambasciatore statunitense, alla NATO, Victoria Nuland, Ex consigliere di sicurezza ora ex Vice President Dick Cheney ha detto: "Abbiamo bisogno di eliminare una volta per tutte la rivalità, alcune reali, altre immaginarie, tra l'UE e la NATO ".
I suoi commenti sono stati caratterizzati da un assedio militare su Internet, sostenendo che "la NATO e l'Unione europea (UE) dovrebbero instaurare un dialogo molto più profondo rispetto al passato, per affrontare la vasta gamma di temi militari, politici, attrezzature, di finanziamento di fronte alla comunità transatlantica di sicurezza ... "(Defense News, 23 settembre 2005)
Il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan dopo l'invasione del 2001, James Dobbins, che è stato poi direttore del Centro internazionale per la politica di sicurezza e di difesa politica alla Rand Corporation, riflette un analogo atteggiamento nei confronti della stampa che "è giunto il momento, quindi, di smettere di chiedersi che cosa può fare per la NATO, l'UE, e cominciare a chiedere ciò che l'UE può fare per la NATO. E l' Afghanistan è il punto di partenza. Questo potrebbe essere fatto in un modo migliore con un dialogo trialaterale tra la NATO, l'Unione europea e Stati Uniti "(International Herald Tribune, 30 settembre 2005).
Per dimostrare ancora meglio il triangolo UE-NATO-USA, riguarda solo gli eventi sul continente europeo, un mese dopo le osservazioni di Dobbins, Julianne Smith, vice direttore dei programmi per la sicurezza internazionale "think tank" la U. S. Centro Studi Strategici Internazionali, lamenta in una conferenza da parte di tale organismo:
"Si, consultano per i Balcani, ma non è sufficiente. La NATO e l'UE dovrebbero parlare di non-proliferazione, del Caucaso, Ucraina, e Moldavia - dell'intera vicenda. "(Defense News, 14 ottobre 2005). Klaus Naumann, ex capo del Comitato militare della NATO, ha parlato in occasione di una conferenza e ha rivelato che ciò che si cercava di deplorare era che "l'Europa nuovamente fosse ossessionata dai fantasmi della sovranità" con ciò ha voluto dire che l'amore per il proprio paese e popolo è un ostacolo per consolidare ulteriormente il dominio dell'Otan e della Ue in Europa e oltre.
Il mese successivo, Javier Solana, ex Segretario generale della NATO, ha detto che i piani di espansione delle installazioni militari e i piani d'azione globale dell'Unione Europea "non hanno avuto a che fare con la sostituzione della NATO", invece "per diventare un giocatore più forte, più capace, e un partner migliore per gli Stati Uniti ", citando i Balcani, come l'originale terreno di sperimentazione per il triumvirato, "Attraverso i nostri sforzi concentrati con gli Stati Uniti e la NATO ... "(Defense News, 10 novembre 2005)
Il mese successivo il suddetto Klaus Naumann ha scritto un'editoriale che contiene l'affermazione che "... L'UE dovrebbe adottare misure volte a migliorare la loro capacità di condurre operazioni. Un nuovo gruppo di battaglia della UE deve essere rafforzato attraverso regolare formazione e certificazione, preferibilmente utilizzando gli standard della NATO ... "(Daily Times [Pakistan], 1 ° dicembre 2005)
L'articolo prevede inoltre che "le due agenzie dovrebbero ampliare il loro dialogo strategico al di là del loro attuale concentrarsi sui Balcani e Afghanistan" incluso la stessa raccomandazione fatta in precedenza da Julianne Smith della UE e la NATO, "devono gestire insieme la loro intrusione in altre aree, comprese le regioni, come l'Ucraina o Moldavia. "
L'integrazione dei militari e delle politica estera dell' UE e della NATO continua a ritmo sostenuto nel corso degli anni e crescendo ha raggiunto il suo culmine al vertice della NATO a Bucarest, in Romania, nel mese di aprile dello scorso anno.
Durante il vertice, "la Rappresentante Permanente statunitense alla NATO, Victoria Nuland, ha detto che la chiave per il rafforzamento della NATO è stato quello di costruire un'Unione Europea più forte. "(" Der Spiegel ", 1 ° aprile 2008)
Un periódico del país anfitrión informó que “un alto responsable estadounidense ha afirmado recientemente que, lejos ser considerada como una amenaza para la OTAN, la Política Europea de Seguridad y Defensa (ESDP) consolidada es una necesidad inmediata…” (Nine O'Clock News, March 31, 2008] Un giornale del paese ospitante, ha riferito che "un alto responsabile degli Stati Uniti ha recentemente dichiarato che, "lungi dall'essere considerata come una minaccia alla NATO, la Politica Europea di Sicurezza e di Difesa (PESD) è un bisogno immediato e consolidato..." (Nine O'Clock News , 31 marzo 2008]
La Presidenza dell'UE è nelle mani della Francia dallo scorso anno e il presidente francese Nicolas Sarkozy è stato il principale fautore dell'asse UE-USA-NATO, al Vertice di Bucarest.
Pur non essendo il suo unico proponente:
"Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush approva l'idea che l'Europa debba rafforzare la propria capacità di difesa, ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, descrivendolo come "un punto storico decisivo"."L'appoggio di Bush per un 'Europa della difesa", come ha descritto l'intervento di Sarkozy è stata espressa in un vertice dei leader della NATO a Bucarest ... "(Deutsche Presse-Agentur, 3 aprile 2008)
Il discorso di Bush al vertice ha ribadito che "la NATO non è più un' alleanza statica... ora è un' alleanza che ha inviato le sue forze in tutto il mondo ..." (USA Today, 1 aprile 2008).
Il suo intervento contiene anche denunce di routine e l'applicazione della legge dopo la Seconda Guerra Mondiale [1945-1991] in Europa, dicendo: "Ho detto che l'Europa deve revocare l'amara eredità di Yalta, e rimuovere i falsi confini che ha diviso il continente, per troppo tempo. "
Una fonte di notizie rumena informò sulle relazioni tra l'UE e gli USA durante il vertice, affermando che "La qualità della cooperazione transatlantica passa attraverso una profonda trasformazione, l'adattamento alle nuove condizioni, dopo la Guerra Fredda e della preparazione di un nuovo tipo di cooperazione globale." (Nine O'Clock News, 3 aprile 2008)
La stessa fonte citata in precedenza giorni prima riporta che l'ex ministro degli Esteri romeno, Mircea Geoana, ha detto che "è auspicabile che lo scopo di questo vertice è quello di produrre una nuova alleanza ... del secolo." (Nine O'Clock News, 2 aprile 2008 )
Due settimane dopo la fine del vertice, il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto, avvertendo che la NATO è destinata ad usurpare il ruolo e le funzioni delle Nazioni Unite: "... E "un tentativo di formare un sindacato a livello mondiale con un certo nucleo occidentale che vuole affermare quasi tutte le funzioni delle Nazioni Unite. "(Interfax, 17 aprile 2008)
Con la Francia come il principale intermediario, la presidenza dell'Unione europea ha annunciato l'intenzione di ricongiungersi con il comando militare della NATO, ed ha accelerato negli ultimi anni, l'impulso per una simbiosi militare UE-NATO-USA.
Un dispaccio di agenzia dal il titolo "La Francia predica la difesa dell' UE, un elemento chiave per il futuro della NATO", il ministro della Difesa francese, Herve Morin vantava di voler "rafforzare le capacità militari dell'Unione Europea, una condizione essenziale perchè la Francia si reintegri completamente con la NATO". (Agence France-Presse, 10 novembre 2008)
Morin ha dato l'idea del ritmo di rafforzamento militare dell' UE in una riunione dei ministri della difesa europea (per la maggior parte membri dell UE e della NATO) ha dichiarato: "Io posso dire che dal 10 novembre ... abbiamo un progresso sostanziale econsiderevole, probabilmente, per quanto è accaduto negli ultimi 10 anni. "
Allo stesso tempo, Jean-Francois Bureau, vice segretario generale della NATO per la diplomazia pubblica, ha detto, "Ventuno dei 27 paesi dell'UE sono anche membri della NATO, ed entrambe le organizzazioni di 'consigli sono attivi in questi scenari di conflitto .
"Dal punto di vista della NATO, non vi è un bisogno di ulteriore cooperazione" con l'UE in campo militare. "(United Press International, 12 novembre 2008)
La stessa notizia menziona il fatto che, come in Iraq, l'Unione Europea sta formando il personale della sicurezza in Afghanistan.
Nel dicembre dello scorso anno, il Consiglio Europeo affermò l'obiettivo di un rafforzamento della Comunità Europea in materia di sicurezza e di difesa [PESD] per "rafforzare la cooperazione strategica tra l'UE e la NATO ..." (Irish Times, 11 dicembre 2008)
La fonte ha aggiunto: "I leader dell'UE sono anche disposti ad approvare una dichiarazione sul rafforzamento della capacità europea di Sicurezza e di Difesa [PESD], fissando nuovi obiettivi per far si che l'UE possa schierare 60.000 soldati in 60 giorni e migliaia di personale civile in almeno una dozzina di missioni simultanee. "
Un altro rapporto di piani per una forza di reazione rapida di 60.000 soldati, sottolinea che i leader europei hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui "hanno riconosciuto la necessità di rafforzare e ottimizzare le capacità di difesa d'Europa e si sono impegnati a lavorare di più in stretta collaborazione con la NATO " (Deutsche Presse-Agentur, 12 dicembre 2008)
In un altro rapporto dello stesso giorno, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha parafrasato, affermando che "US non vede più la politica della PESD come un' aggressione contro la NATO, e sia il presidente uscente, George W. come il presidente entrante Barack Obama appoggiano la politica dell'UE".
E lo ha ribadito dicendo: "Non vi è una scelta tra gli Stati Uniti e la PESD. I due vanno insieme. "
(EUobserver, 12 dicembre 2008)
Il 9 dicembre, il ministro degli Esteri britannico, David Miliband e il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, hanno firmato, tutti insieme, un articolo che includeva la conferma del ruolo della UE nell'aumento bellico e militare degli USA e della NATO al sud del Caucaso e la sostituibilità dei ruoli della NATO e dell'UE: "L'Unione Europea ha inviato più di 200 osservatori civili in Georgia. Sono arrivati in poche settimane dall'inizio delle ostilità ...
“Non esiste qualcosa come un'esercito europeo, non c'è neanche un'esercito della NATO".
“Ci sono forze nazionali, che sono utilizzate secondo la necessità , sia nell'ambito europeo che in quello della NATO". (United Kingdom Foreign and Commonwealth Office, 9 dicembre 2008)
In preparazione del vertice del 60 ° anniversario della NATO il 3-4 aprile a Strasburgo e Kehl, questo mese, i leader di entrambi i paesi di accoglienza, il presidente francese Nicholas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno pubblicato un commento su Le Monde, spiegando che si richiede un'azione congiunta di cooperazione e di una maggiore integrazione tra l'UE e la NATO.
Alla conferenza annuale sulla sicurezza a Monaco di Baviera dal 7 febbraio, il ministro degli Esteri britannico David Miliband ha invocato una clausola sulla difesa (guerra) della NATO, nello stesso tempo premeva per un' integrazione più stretta della Ue e delle politiche e azioni dell'Ue e la NATO:
“La NATO prevede un impegno di difesa collettiva. Le garanzie di cui all'articolo 5, del sistema integrato di strutture militari per garantire ad ognuno dei nostri Alleati che le loro frontiere siano inviolabili". (United Kingdom Foreign & Commonwealth Office, 7 febbraio 2009)
Il discorso del Vice Presidente Usa, Joe Biden, in occasione della conferenza è stato interpretato da un' importante fonte tedesca come segue:
"Gli statunitensi saranno estremamente attenti che il confronto con Teheran non si sviluppi in una battaglia dell' uno contro l'altro tra gli Usa e Iran". Il messaggio di Biden da Monaco di Baviera è il seguente: Ogni paese della NATO e ciascun membro dell'Unione Europea sono coinvolti, a partire da oggi. È il prezzo per la nuova apertura e la cooperazione transatlantica ". (Der Spiegel, 9 febbraio 2009)
Vale a dire, tutti gli Stati della NATO sono obbligati con gli USA secondo le disposizioni dell'Articolo 5 (l'articolo è stato invocato e messo in pratica dopo 9 settembre 2001) e l'Unione Europea è ora così inestricabilmente intrecciata con la NATO, che non solo continuerà a seguire la politica e le azioni della NATO, ma anche l'individualità degli Usa.
Con il nuovo anno, la Repubblica Ceca ha assunto la presidenza dell'Unione Europea.
In una informativa, Vondra ha richiamato all'unità dell' UE e della NATO di fronte alla Russia (...)", il primo ministro aggiunto ceco Alexandr Vondra, ha organizzato il sostegno per l'installazione del radar dello scudo missilistico degli Usa, nella sua nazione, dichiarando che "europei e statunitensi hanno bisogno di godere dello stesso livello di protezione.....per questo è importante sviluppare il sistema di difensa missilistico". (Deutsche Presse-Agentur, 7 febbraio 2009)
Non è difficile capire in che modo stanno andando le cose: l'UE è integrata con la NATO a tal punto di fondere le politiche militari, i programmi, la sicurezza e la politica estera con l'Alleanza e Stati Uniti, perché non è solo un membro, ma il fondamento centrale della NATO, l'UE è anche strettamente legata, e di fatto subordinato a Washington.
Tre giorni fa, il leader della maggioranza alla Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi,
è stato in Italia, dove ha fatto un'appello non solo al suo ospite, ma a tutta l'Europa per quanto riguarda la guerra afgana, affermando che "Dobbiamo prendere una decisione ... e voglio dire: noi, Italia, UE, USA, e la NATO, tutti noi, in quanto è una funzione dei nostri interessi di sicurezza nazionale ... "(Agence France-Presse, 16 febbraio 2009)
Due giorni dopo, l'Italia ha annunciato di voler schierare più truppe in Afghanistan.
Le potenze occidentali, riunite sotto la bandiera della NATO si arrogano la prerogativa di intervenire a livello regionale e degli affari interni delle nazioni in tutto il mondo e il diritto esclusivo di usare la forza militare al di là dei suoi confini.
Anche se parlano di "copertura" degli Usa quando può essere utilizzato contro una nazione sotto attacco o per giustificare una guerra prima o dopo il fatto, i dirigenti non vedono alcun ruolo per alcune organizzazioni come il Movimento dei Non-Allineati di 114 Stati, l' Unione Africana di 53 nazioni, l'Organizzazione degli Stati Americani di 33 membri, la Lega araba di 23 membri, l'Organizzazione della Conferenza Islamica di 57 nazioni, la Comunità degli Stati Indipendenti post-sovietica, l' Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, l'Organizzazione di Cooperazione di Shangai o l'Associazionde delle Nazioni del Sudest Asiatico(ASEAN). Non per affrontare temi globali o anche un ruolo dirigente in questioni regionali e locali che riguardano direttamente ai rispettivi gruppi e membri che la conformano.
Tre giorni fa, in occasione di una riunione del Parlamento Europeo, urgeva che l'UE fosse più integrata con la NATO.
Ari Vatanen, un membro in rappresentanza Francia, è stato uno di quelli accusati di questo e disse, tra le altre cose, tra le altre cose, che l'Unione Europea può solo raggiungere il suo pieno potenziale attraverso lo sviluppo di un forte legame transatlantico e un rapporto di complementarietà con la NATO ". Al quale il membro tedesco del Parlamento europeo, Tobias Pflüger, ha risposto: "Ogni sforzo per rafforzare la NATO attraverso una più stretta cooperazione con l'Unione europea aumenta il potenziale di conflitti internazionali. Inoltre ciò porterà ad un ulteriore militarizzazione della politica estera dell'UE e accelerare la tendenza a usare la forza militare per 'risolvere' i conflitti ". (Parlamento Europeo, 17 dfebbraio 2009)
Le posizioni di Vatanen Pflüger e non solo sono opposte, ma si escludono a vicenda, nel senso che nessuna può accogliere l'altro in quanto sono le uniche alternative. Non vi è alcun terreno neutro o una terza alternativa.
L'Europa e il mondo intero può essere d'accordo sulla dominazione militare di un blocco in espansione sempre più aggressivo, il primo nella storia, o può organizzarsi attivamente per smantellarlo.
Ci dovrete scusare se riformuliamo l'acronimo della NATO come "Ordine Teutonico Ariano-nordico"
© Copyright Rick Rozoff, Stop NATO, 2009
Fonte:http://www.globalresearch.ca/PrintArticle.php?articleId=12348
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Salve,
RispondiEliminail lavoro di traduzione richiede tempo e impegno, sarebbe corretto e giusto mettere anche la "fonte" italiana, anche per non creare equivoci e indurre i lettori di essere artefici della traduzione.
Se questa correttezza è in siti importanti a livello internazionale come:
http://www.voltairenet.org/article163523.html
o addirittura in quello dello stesso autore dell'articolo Rick Rozoff, che ha pubblicato molte nostre traduzioni:
https://rickrozoff.wordpress.com/?s=vocidallastrada
...penso che anche voi potreste essere corretti...
http://www.vocidallastrada.org/2009/03/ue-nato-usa-lalleanza-del-secolo-per-il.html
Grazie per l'attenzione