SABATO 21 MARZO

MANIFESTAZIONE

A 60 ANNI DALL’ ASSASSINIO DELL’OPERAIO COMUNISTA LUIGI TRASTULLI AMMAZZATO A TERNI DALLA POLIZIA DI SCELBA, DAVANTI ALLA SUA FABBRICA, MENTRE MANIFESTAVA CONTRO L’ADESIONE DELL’ITALIA AL PATTO ATLANTICO (NATO) E CONTRO L’IMPERIALISMO U.S.A.

L’iniziativa si collega alle contestazioni internazionali contro la Nato che sfoceranno il 4 aprile nella manifestazione a Strasburgo

PROGRAMMA:

ore 15:00: presidio a viale Brin, nel luogo dell’assassinio di Luigi Trastulli, davanti alla Thyssen Krupp
ore 16:00: dibattito al vicino centro sociale intitolato al partigiano “Germinal Cimarelli” in via del Lanificio, 19/A inaugurato per l’occasione

ore 18:00: festa popolare del quartiere e della fabbrica

17 MARZO 1949 - 21 MARZO 2009

MOBILITAZIONE CONTRO LE NUOVE POLITICHE NATO E LE BASI MILITARI, IN RICORDO DELL’OPERAIO COMUNISTA LUIGI TRASTULLI, UCCISO DALLA CELERE DI SCELBA MENTRE PROTESTAVA CONTRO L’ADESIONE DELL’ITALIA ALLA NATO

Il 17 marzo 1949 si ferma per sempre la vita di Luigi Trastulli, ucciso dalla Celere di Scelba lungo le mura della fabbrica che giorno dopo giorno bruciava il suo sudore e la sua fatica nella locomotiva siderurgica della ricostruzione post bellica. Correva veloce quella locomotiva sui binari tracciati dal capitale statunitense. Attraverso un intenso sfruttamento della classe operaia successivo all’epurazione delle avanguardie rivoluzionarie realizzato con i massivi licenziamenti degli anni ’50, nel giro di pochi anni la produzione dell’acciaio avrebbe trainato il Bel Paese nel boom economico degli anni ’60, ma parallelamente avrebbe contribuito al riarmo dell’occidente sotto l’egida americana, alimentando una guerra senza fine giunta fino ai giorni nostri. Corea, Vietnam, e poi Guerra del Golfo, Belgrado ’99, Afghanistan 2001, Iraq 2003, senza contare la militarizzazione dell’intera Europa, prona alla logica della guerra fredda anti URSS ed ora asservita alla logica della “guerra infinita” e allo “scontro di civiltà” propagati dall’amministrazione Bush.

Quel giorno, a Terni, Luigi Trastulli e gli operai delle acciaierie scesero in piazza per opporsi alla stipula del patto Atlantico della nascente NATO, che, in barba alla fresca Costituzione e con il ricordo ancora vivido della tragedia bellica, impegnava l’Italia a farsi suddito ubbidiente e a trasformare l’Italia in una gigantesca testa di ponte dell’imperialismo U.S.A. contro l’URSS, proiettata sul mediterraneo, al controllo del petrolio e del Medio Oriente.

Quel giorno gli operai di uno dei più importanti poli siderurgici d’Italia, non scesero in piazza per i propri bisogni, nonostante l’inferno della fabbrica che caratterizzava la quotidianità delle loro vite. Al contrario compresero che il loro lavoro stava per essere piegato al servizio della guerra, non solo quindi sviluppo ma armi, in un connubio inscindibile tra espansione del capitale e logica della guerra inevitabile.

Quel giorno lo Stato non esitò a farsi assassino, per spaventare e reprimere, pronto a coalizzare tutte le forse reazionarie e fascistoidi che nella storia del nostro paese saranno mobilitate ogni volta che verranno messe a nudo le contraddizioni del potere e rivendicati i diritti fino in fondo.

Quel giorno è oggi, da allora tutto è cambiato ma è anche in qualche modo uguale.

Oggi che assistiamo ad un attacco indiscriminato al lavoro, ai salari, ai diritti (primo tra tutti quello di sciopero) e alle tutele in nome della deregolamentazione, del libero mercato o della “crisi”.

Oggi dopo anni di riduzione della spesa pubblica e di svendita dei beni comuni per fare cassa, s’immettono in un sol colpo miliardi pubblici per salvare le banche transnazionali dalla crisi che lo loro stesse hanno creato speculando.

Oggi che si smantella la spesa sociale, con un passo indietro di decenni, ma si investe massicciamente nelle spese militari e nella sicurezza, creando un allarme interno ed esterno che non serve altro che a delegittimare ogni movimento sociale, ogni sacrosanta resistenza alle pulsioni autoritarie di una democrazia in decomposizione.

Oggi come allora, le grandi mutazioni del capitale, prima espansive, ora di crisi, si accompagnano con la saldatura tra pochi interessi privati e rilancio del militarismo, con il peace keeping a senso unico (vedi Libano 2006), con la guerra preventiva inventata da Bush ma sposata anche dai “progressisti” sotto il nome di polizia internazionale.

Oggi come allora, anche a Terni il 21 marzo 2009 scenderemo in piazza, nell’ambito del programma internazionale di mobilitazione contro l’intensificazione della NATO e le basi militari, lanciato dal World Social Forum di Belem e dalla rete NO WAR.

Non per commemorazioni rituali, ma per strappare la memoria dalle celebrazioni mistificate che chiamano “morti per la pace” le esecuzioni “involontarie” di uno Stato troppo spesso al servizio dei potenti e avverso all’autodeterminazione degli individui, allora come oggi.

Allora come oggi, perché nel ricordo del 17 marzo del 1949 e delle molte altre “morti della NATO” che tra il ’49 e il ’51 colpirono il vasto movimento di protesta dei lavoratori in tutta Italia, come in quelle successive degli anni ’70 ed ’80, delle stragi di stragi di stato e delle esecuzioni di compagni/e, abita la memoria e la lotta del nostro presente.

sabato 21 marzo 2009

basi nato italia














elenco
delle basi e installazioni militari degli USA in Italia


Il
meticoloso lavoro di ricerca è di A.B. Mariantoni,
mentre
la mappa e alcuni commenti sono tratti dal sito
iraqlibero.at


.


Qui
troverete invece un elenco delle
basi
militari USA in tutto il mondo.



Qui
troverete un articolo sulle novanta bombe atomiche che si
trovano attualmente sul nostro territorio.


Si consiglia la lettura
degli articoli su
"Armageddon:
capire l'impero americano".

















Le sigle

Usaf: aviazione

Navy:
marina

Army: esercito

Nsa: National
security agency [Agenzia di sicurezza nazionale]

Setaf:
Southern european task force [Task force sudeuropea]




Elenco
per Regioni



Trentino Alto Adige


1.
Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell'Usaf.


2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.



Friuli Venezia Giulia


3. Aviano
[Pn]. La più grande base avanzata, deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila
militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza Aerea ed il Trentunesimo
Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone)sono permanentemente schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16 [nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force.
Quest'ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera, con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano, dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara' appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.

5. Rivolto [Ud]. Base USAF.

6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.

7. San Bernardo [Ud].
Deposito munizioni dell'Us Army.

8. Trieste. Base navale
Usa.


Veneto


9. Camp Ederle [Vi].
Quartier generale della Nato e comando della Setaf della Us Army,
che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In
questa base vi sono le forze da combattimento terrestri
normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un
battaglione di artiglieri con capacità nucleare, tre
compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I
militari e i civili americani che operano a Camp Ederle
dovrebbero essere circa duemila.

10. Vicenza: Comando
Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile deposito di
testate nucleari.

11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi].
Depositi di armi e munizioni.

12. Longare [Vi].
Importante deposito d'armamenti.

13. Oderzo [Tv].
Deposito di armi e munizioni

14. Codognè [Tv].
Deposito di armi e munizioni

15. Istrana [Tv]. Base Usaf.


16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.


17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato
delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni
[Usaf].

18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.


19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.

20.
Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.

21. Conselve [Pd ]. Base
radar Usa.

22. Monte Venda [Pd]. Antenna
telecomunicazioni e radar Usa.

23. Venezia. Base navale
Usa.

24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.

25.
Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.


26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro
telecomunicazioni Usa.

27. Ceggia [Ve]. Centro radar
Usa.


Lombardia


28. Ghedi [Bs]. Base
dell'Usaf, stazione di comunicazione e deposito di bombe
nucleari.

29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].

30.
Remondò [Pv]. Base Us Army.

108. Sorico [Co].
Antenna Nsa.


Piemonte


31. Cameri
[No]. Base aerea Usa con copertura Nato.

32.
Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura
Nato.


Liguria


33. La Spezia. Centro
antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].

34. Finale Ligure
[Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.

35. San
Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina.
Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale
della Nato che non è indicata in nessuna mappa
dell'Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe non meglio
precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla
federazione di Rifondazione
Comunista
si parla di "occupazione di aree
dello specchio d'acqua per esigenze militari dello stato italiano
e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è
Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E
infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti
sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici
istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi
subacquee].


Emilia Romagna


36. Monte
San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura Nato.

37.
Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.

38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.


39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del
Dipartimento di Stato.

40. Rimini. Gruppo logistico Usa
per l'attivazione di bombe nucleari.

41. Rimini-Miramare.
Centro telecomunicazioni Usa.


Marche


42.
Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.



Toscana


43. Camp Darby [Pi]. Il
Setaf ha il più grande deposito logistico del Mediterraneo
[tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il
31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e'
stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica
statunitensi, stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni.
Strettamente collegato tramite una rete di canali al vicino porto
di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base di
rifornimento delle unità navali di stanza nel
Mediterraneo. Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army
per l'appoggio alle forze statunitensi al Sud del Po, nel
Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e la Turchia.

44.
Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni:
da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di
telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us
Army; Base Nsa.

45. Pisa [aeroporto militare]. Base
saltuaria dell'Usaf.

46. Talamone [Gr]. Base saltuaria
dell'Us Navy.

47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica,
Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura
Nato.

48. Livorno. Base navale Usa.

49. Monte
Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.



Sardegna


50. La Maddalena - Santo
Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di sommergibili, squadra
navale di supporto alla portaerei americana "Simon Lake".


51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base
missilistica Usa.

52. Sinis di Cabras [Or]. Centro
elaborazioni dati [Nsa].

53. Isola di Tavolara [Ss].
Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della Us
Navy.

54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.

55.
Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.

56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar
Usa.

57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni
Usaf con copertura Nato.

58. Perdasdefogu [Nu]. Base
missilistica sperimentale.

59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo
Teulada a Capo Frasca [Or ], all'incirca 100 chilometri di costa,
7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di zone
"off limits": poligono di tiro per esercitazioni aeree
ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.

60.
Cagliari. Base navale Usa.

61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto
Usa con copertura Nato.

62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base
aerea Usaf.

63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni
missilistici.

64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di
addestramento per la Sesta flotta Usa.

65. Monte Urpino
[Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.


Lazio


66.
Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il
coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato

67.
Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.

68.
Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura
Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee
di Monte Cavo

69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di
tiro dell'Us Army.

70. Gaeta
[Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra navale
di scorta alla portaerei "La Salle".

71. Casale
delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto controllo
Usa.


Campania


72. Napoli. Comando
del Security Force dei Marines. Base di sommergibili Usa. Comando
delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente
impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola
che da Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila
contenitori di materiale militare.

73. Aeroporto Napoli
Capodichino. Base aerea Usaf.

74. Monte Camaldoli [Na].
Stazione di telecomunicazioni Usa.

75. Ischia [Na].
Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

76.
Nisida [Na]. Base Us Army.

77. Bagnoli [Na]. Sede del più
grande centro di coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività
di telecomunicazioni, comando e controllo del Mediterraneo.

78.
Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell'Us Army.


80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.

81.
Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.

82.
Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.

83.
Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.

84. Mondragone
[Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo antiatomico, dove
verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra

85.
Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.



Basilicata


79. Cirigliano [Mt].
Comando delle Forze Navali Usa in Europa.

86.
Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.



Puglia


87. Gioia del Colle [Ba].
Base aerea Usa di supporto tecnico.

88. Brindisi. Base
navale Usa.

89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di
tiro Usa e Nato.

90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi
sarebbero di stanza un migliaio di militari americani del 499°
Expeditionary Squadron;.Base dei Servizi Segreti. Electronics
Security Group [Nsa ].

91. Monte Iacotenente [Fg]. Base
del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar
Usa.

93. Taranto.
Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.

94. Martinafranca
[Ta]. Base radar Usa.


Calabria


95.
Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.

96.
Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

97.
Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.


Sicilia


98. Sigonella [Ct].
Principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale,
supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e
civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita
diversi squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4,
caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111
equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di
100 kilotoni l'una.

99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione
di telecomunicazioni Usa.

100. Caltagirone [Ct]. Stazione
di telecomunicazioni Usa.

101. Vizzini [Ct]. Diversi
depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica
militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni
USA in questa base militare italiana.


102. Palermo
Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'Usaf.

103.
Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

104.
Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.

105. Marina
di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

106.
Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.


107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.


109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.


110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione
Us Navy ].

111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.


112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni
Us Navy, base aerea e radar Nato.

113. Isola di Lampedusa
[Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro d'ascolto e di
comunicazioni Nsa.
















questo articolo, ospitato sul sito
Kelebek, è tratto da iraqlibero.at.
Può essere
riprodotto liberamente,
sia in formato elettronico che su
carta, a condizione che
non si cambi nulla, che si specifichi
la fonte - il sito web Iraqlibero http://www.iraqlibero.at
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e che si pubblichi anche questa precisazione
Per gli
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martedì 17 marzo 2009

N.A.T.O.: ORGANIZZAZIONE DI GUERRA E DI TERRORE

Il Trattato dell'Atlantico del Nord fu istituito 60 anni fa da una coalizione di paesi capitalisti occidentali, diretti dagli USA, come un'organizzazione di accerchiamento militare, di aggressione, di attacco e di guerra contro l'Unione Sovietica e le democrazie popolari.

La NATO fu concepita come strumento offensivo del campo imperialista, che cercava di ricostruire le sue forze sotto la direzione statunitense, per portare avanti la sua politica aggressiva su tutti i terreni. Economicamente mediante istituzioni come il FMI e la Banca Mondiale; politicamente attraverso differenti organizzazioni regionali; sul piano militare l'alleanza occidentale si schierò in ordine di battaglia e fortificò il suo sistema costruendo la NATO. Al contrario di quanto viene generalmente affermato ed ammesso, la NATO non fu creata contro un eventuale pericolo costituito dall’URSS, ma fu fondata con finalità aggressive ben sei anni prima della costituzione del Patto di Varsavia.

L'obiettivo della NATO consisteva nell’accerchiamento militare, nell'aggressione e contemporaneamente nella sovversione; senza escludere l'utilizzo della forza contro l'Unione Sovietica ed il blocco dell’Est, serviva infatti allo stesso tempo per reprimere l'opposizione interna nei paesi capitalisti occidentali.

L'esempio più concreto è quello della creazione clandestina, nella quasi totalità dei paesi del NATO, di organizzazioni tipo Gladio (contro-guerriglia), alcune delle quali esistono ancora. Le forze che hanno organizzato provocazioni, sabotaggi, assassini e colpi di stato nei paesi europei per impedire lo sviluppo dell’opposizione operaia e popolare, lo hanno fatto sotto l’egida della NATO e degli USA.

La NATO, costituita nel 1949 da 12 paesi come "organizzazione di difesa regionale”, si ampliò rapidamente ad altri paesi occidentali e, dopo l’affondamento dell'URSS e del blocco dell’Est, si trasformò in un'organizzazione "globale" di 26 paesi, parte dei quali sono i vecchi stati del blocco orientale.

In un documento intitolato “Concetto strategico per il XXI secolo", approvato nel 1999 in un vertice organizzato per il 50° anniversario della NATO, è chiaramente indicato che la NATO è "un'organizzazione militare globale". Con ciò, una menzogna durata cinquanta anni è stata apertamente riconosciuta, ammettendo che tale organizzazione aveva chiaramente un obiettivo, che consisteva nella distruzione del socialismo e dell'Unione Sovietica, in contraddizione coi principi fondamentali dell'ONU; non si trattava, dunque, di "un'organizzazione regionale difensiva".

La NATO odierna è il braccio armato della guerra globale dei capitalisti e degli imperialisti, un'enorme macchina di guerra che, con un budget di 1.500 miliardi di euro, 22.000 impiegati ed un’armata di 60.000 uomini, è pronta ad intervenire in ogni momento; dopo il cambio di strategia, la NATO organizza operazioni ed interventi ben oltre il campo stabilito dalla sua fondazione (Afghanistan, ex Yugoslavia, Somalia, ed indirettamente Iraq, Sudan, ecc.).

Attualmente la NATO possiede decine di basi militari impiantate in svariati paesi, centinaia di bombe e testate nucleari, armi di distruzione di massa, biologiche e convenzionali. E tentano di ampliare questa organizzazione per imporre così, permanentemente, mediante la forza, il loro ordine.

La crisi finanziaria, economica e sociale che scuote il mondo e che si aggrava di giorno in giorno, incrementa le tensioni e conduce ad una militarizzazione crescente: la minaccia di guerra è tangibile.

Le spese militari mondiali sono cresciute nel 2007 a 1.335 miliardi di dollari. E’ evidente che tutte queste armi non sono stoccate nei depositi per arrugginire. Perciò l'idea di un’uscita dalla crisi economica attraverso la guerra è seriamente presa in considerazione.

Nei summit organizzati dalle potenze imperialista in occasione del 60° anniversario della NATO, si discute anche del suo ampliamento verso Est, del dispiegamento dello scudo antimissilistico in Polonia e nella Repubblica Ceca; sono elaborati piani contro i lavoratori, i popoli, le nazioni oppresse, ed anche contro forze imperialisti rivali.

I membri della Conferenza Internazionale di Partiti ed Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML), fanno appello a tutte le forze progressiste ed ai lavoratori del mondo intero a partecipare alle proteste organizzate in occasione del 60° anniversario della NATO, a prendere parte alla manifestazione comune prevista per il 4 aprile nella città di Strasburgo, in Francia.

Stop alla militarizzazione, diminuzione delle spese militari, e che questo denaro sia utilizzato per soddisfare le necessità dei popoli e dei giovani!

Smantellamento delle basi militari, distruzione delle armi nucleari!

Ritiro delle forze NATO di occupazione!

Dissoluzione della NATO, organizzazione militare di aggressione!



Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti

Marzo 2009

mercoledì 11 marzo 2009

UE-NATO-USA: L'ALLEANZA DEL SECOLO PER IL DOMINIO GLOBALE


di Rick Rozoff
© Stop NATO, 2009

Con la reintegrazione della Francia al comando militare della NATO dopo una pausa di 33 anni, che sarà formalizzata quest' anno, al vertice della NATO a Strasburgo, viene aggiornato anche il Concetto strategico del 1999 con una maggiore enfasi sull'integrzione militare NATO-UE-USA. Intensificato da parte dell'Unione Europea per creare un rapido dispiegamento di forze, di 60.000 soldati, dei loro gruppi tattici e dei loro membri per l'uso in paesi nordici, in tutto il mondo, abbiamo urgentemente bisogno di una revisione derivante da reciproche relazioni tra i tre principali centri del potere economico occidentale, politico e militare - l'UE, la NATO e gli Stati Uniti.

Fino ad oggi, l'opinione generalmente accettata in ambienti dell'establishment è costituita in gran parte da una serie di quattro false dicotomie:

* Lo sviluppo di capacità militari sempre più ambiziose della concorrenza con la NATO, se non una sfida diretta per l'agenzia e l'alleanza transatlantica strategica con Washington.
* La NATO è un antidoto multilaterale, all'unilateralismo degli Stati Uniti.
* L'UE è un professionista, sulla base dei principi di pace, mentre la diplomazia degli Stati Uniti e della NATO sono spesso troppo veloci perché si basano sulla necessità militare.
* L'UE è un concorrente o anche il principale concorrente degli Stati Uniti in Europa e sempre più in tutto il mondo.

Ognuno può credere alle mezogne quanto vuole, ma le parole e le azioni dei responsabili politici e dei funzionari incaricati di imporre la politica estera dell' UE, Nato e Usa, sono sempre controverse.

21 dei 27 Stati membri dell'UE sono anche membri della NATO. Dei sei che non lo sono, tutti, ad eccezione di Cipro (per ora) - Austria, Finlandia, Irlanda, Malta e Svezia - erano membri del Programma di Cooperazione per la Pace della NATO. Negli ultimi cinque anni, Malta è stato solo un piccolo contingente militare a servizio nell'ambito della NATO in Afghanistan, nei Balcani o altrove.
Dei 26 stati membri della NATO, solo Norvegia,Stati Uniti, Canada e Islanda, le ultime tre non sono in Europa e quindi non nè beneficiano, perchè non sono nell'Unione europea.
I tre protagonisti cruciali possono occasionalmente "cavillare" su questioni tattiche, tecniche e tempi, di secondaria importanza ma sono tenute insieme con riguardo al merito e preoccupazioni strategiche.
L'UE e i membri della NATO sono stati apertamente soci militari dal 1992, quando hanno firmato la "Berlin Plus" accordo sulla condivisione di comuni attività militari.

Anche gli stati UE non ancora membri della NATO sono interessati dalla subordinazione del continente per il blocco in quanto la Carta delle Alleanza strategica del 1999, ancora in vigore, precisa che gli arsenali nucleari degli Stati Uniti, in particolare, ma anche del Regno Unito e Francia, "sono essenziali per preservare la pace" e sono "un elemento essenziale di legame politico-militare tra europei, americani e membri della Alleanza".

Come gli eventi del 1989-1991 hanno determinato il crollo di ordine dopo la Seconda Guerra Mondiale in Europa e il mondo intero, lo scioglimento del Patto di Varsavia e del Consiglio di mutua assistenza economica (Comecon), la disintegrazione dell'Unione Sovietica e la violenta frammentazione della Jugoslavia, fanno si che le grandi potenze occidentali riprendano immediatamente i piani per la dominazione mondiale interrotta dopo le due guerre mondiali e, dopo aver appreso dalle proprie azioni, da ultimo costituire un condominio per condividere il bottino di tutto il mondo, non solo di accoglienza delle sue ex-colonie, territori, protettorati e dei mandati, ma le parti del mondo, che mai prima aveva a sua disposizione, tra cui l'ex Unione Sovietica.

Questo conferma una dichiarazione del Segretario generale della NATO Jaap de Hoop Scheffer, per i quasi quattro anni:

La NATO e l'Unione Europea stanno facendo abbastanza progressi nel coordinamento delle moderne capacità militari. Sono ottimista sul fatto che siamo in grado di espandere la nostra cooperazione in altri settori in cui abbiamo una politica di sicurezza, dove si può completare e rafforzare il nostro impegno reciproco. E vale a dire ... aree funzionali come il Caucaso e l'Asia centrale. "(La NATO International, 31 marzo 2005). Due mesi dopo il segretario di Stato.

Nicholas Burns, che è arrivato nel posto, dopo essere stato ambasciatore degli Stati Uniti alla NATO, usava un' analoga formula: "ha accolto con favore l' invito da parte del Segretario generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, per l'alleanza e l' Unione Europea a rafforzare la cooperazione per garantire la sicurezza della NATO al di là delle frontiere in Europa, in Africa e in Asia centrale. "(Associated Press, 26 maggio 2005)
Burns ha spiegato la proposta di divisione del lavoro, almeno dal punto di vista di Washington:

"Vediamo se abbiamo capito. La NATO attua le grandi operazioni militari, e l'UE gestisce le operazioni di mantenimento della pace ... "

Nel frattempo, ad aprile 2005, il ministro tedesco della Difesa poi, Peter Struck, parlando ad una conferenza europea in materia di sicurezza a Berlino, ha sottolineato il punto, affermando che "Sarebbe sbagliato vedere lo sviluppo delle capacità di difesa europea, separatamente dai progressi in seno alla NATO, ed ha aggiunto che sia la NATO che l'Unione Europea stanno lottando per essere al meglio preparati alle missioni al di fuori della zona, nel tentativo di adattarsi al rapido cambiamento di sicurezza. "(Deutsche Welle, 13 aprile 2005)

Vale a dire che, l'UE e la NATO hanno stabilito che tutti, tranne l'emisfero occidentale, che presumibilmente appartiene agli Stati Uniti (anche se ancora non vi sono stati membri della NATO partecipano individualmente, separatamente e collettivamente) partecipano ad una caccia militare per implementazioni.

Un altro giro qualitativo alla situazione internazionale dopo il 1991, e un ritorno ai tempi delle ambizioni e pretese coloniali dell'occidente, la diplomazia dei cannoni e dei fucili puntati contro i " nativi sovversivi".
In realtà, l'era del dopo Guerra Fredda è essenzialmente un ritorno in Europa, l'Occidente in generale e gran parte del mondo in termini di influenza degli Stati membri della NATO non solo allo status quo ante, prima della Seconda Guerra Mondiale, ma più indietro al 1800 e alla fioritura di espansione coloniale europea.

Effettivamente, se non formalmente le grandi potenze occidentali hanno creato moderni equivalenti del Congresso di Vienna del 1815 e del Congresso di Berlino del 1878.

Il primo si è verificato verso la fine delle guerre Napoleoniche, con l'imminente sconfitta di Bonaparte a Waterloo ed ha definito il fondamento della Santa Alleanza e il nuovo ordine che si deve garantire è che il trono d'Europa non potrà mai essere nuovamente minacciato dal repubblicanesimo.

Il post-1991 ha ricreato la proibizione della forma di governo repubblicano e applicata ad altre varianti del comunismo, del socialismo, di partiti politici e tutti i movimenti popolari che difendono gli interessi della maggioranza, all'interno o al di fuori dell'Europa, contro le élite - la cosiddetta Euro-Atlantica.

Il secondo modello, quello del Congresso di Berlino, è stata l'apertura per ridisegnare i confini nazionali nei Balcani e l'inizio della controversia, e di iniziare la corsa per l'Africa, che sarà lanciata sul serio sei anni dopo in occasione della Conferenza di Berlino.
Analogie tra allora e l'attuale periodo non richiedono molti commenti, in quanto sono evidenti.

La conferenza di Berlino, con la partecipazione di rappresentanti di Austria-Ungheria, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Spagna, Norvegia e Svezia, aperta in tutta l'Africa, in particolare il bacino del fiume Congo, e dei Grandi Laghi, è la forma più brutale e cinica di saccheggio e rapina.

È stato inoltre il prototipo comune per attacchi militari ed economici, gruppi europei occidentali, praticamente contro le nazioni indifese, che non hanno avuto tempo per essere replicati in Cina nel 1900 invaso dalle forze militari d'Austria-Ungheria, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Giappone Russia e Stati Uniti per reprimere la Rivolta dei Bòxer e tutelare gli interessi economici occidentali.

Per dimostrare come il passato, è ora presente, in un articolo scritto in comune, isu Times di Londra lo scorso giugno, George Robertson e Paddy Ashdown, di cui discuteremo in seguito, ha nno dichiarato che "la cooperazione multilaterale in ambito europeo ... implica più cooperazione per la difesa se si vuole essere presi sul serio. L'impulso per creare gruppi di battaglia dell'UE deve essere accelerato, compatibilmente con le forze di reazione della NATO, dovrebbe costituire la base di una capacità europea emergente in grado di funzionare nei cosiddetti "stati falliti" e ambienti post-conflitto". (The Times, 12 giugno 2008)

Il documento, in realtà, è un chiaro invito all'azione militare per l'élite occidentale, comprende anche l'osservazione che "Questo è fondamentale se ... noi siamo chiamati ad estendere l'autorità di alcuni settori non governati, che la globalizzazione sta contribuendo a generare. "

L'articolo culmina in questa analisi, rude e altrettanto rivelatrice:

"Per la prima volta in più di 200 anni ci stiamo muovendo verso un mondo che non è totalmente dominato dall' Occidente. Se vogliamo influenzare questo ambiente piuttosto che essere ricattato da esso, se si suppone che ci siano alcune caratteristiche preoccupanti della globalizzazione, il multilateralismo, pratico, è una necessità strategica ... "
Chiunque nel mondo, ritiene che il desiderio delle grandi potenze occidentali e la loro classe dirigente ad adottare, raccogliere e ampliare la dominazione globale, rappresenta una necessità, il piano è decisamente strategico.

Diversamente da divagazioni di oscuri accademici che ridisegnano il mondo e le sue divisioni nazionali nella tranquillità delle loro menti e seduti comodamente nelle sedie delle biblioteche delle università, l'affermazione nel "The Times" è apparsa perchè i loro autori sono qualsiasi cosa ma non di certo teorici astratti, storici o filosofi politici. Sono importanti architetti e implacabili esecutori della categoria a cui appartengono, tutti e due segnati dal dopo guerra (La guerra fredda), o come loro stessi lo presentano il laboratorio post-moderno che sono stati i Balcani negli anni 90. Lord George Robertson è segretario della difesa britannico e barone.
Port Ellen, è stato segretario generale della NATO dal 1999 al 2004, succedendo a Javier Solana, che è diventato un Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza e il segretario generale dell 'Unione Europea e l'Unione Europea occidentale. In realtà, il Ministro degli Esteri dei valori democratici.

Paddy Ashdown è stato l'alto rappresentante internazionale per la Bosnia-Erzegovina a partire dal settembre 2002 fino al maggio 2006, con palese arbitrarietà, dispotismo e ferocia che gli valsero il titolo informale di vicerè di un'altra epoca, quasi senza dubbio, perché suo padre era stato un funzionario in servizio coloniale britannico in India, la missione e lo stile di Ashdown figlio non solo hanno evocato il passato coloniale, ma è emblematico della sua attuale rinascita.

Per quasi quattro anni, la Commissione Internazionale sui Balcani, fondata - tra gli altri - da German Marshall Fund degli Stati Uniti ", ha rilasciato una feroce critica delle politiche della UE e le Nazioni Unite nei Balcani.
"La Commissione sostiene che la democrazia è stata soffocata in Bosnia" da parte dell' autorità coercitiva "di Paddy Ashdown, Alto Rappresentante per la UE.
"I rappresentanti internazionali, della commissione hanno detto,: "si dilettano in ingegneria sociale ", ma non sono ritenuti responsabili se le loro politiche sono fallite. Se il regime neocoloniale è radicato in Europa, incoraggia il malcontento economico ...'" (International Herald Tribune, 29 aprile 2005)

Come ricompensa per questo, un anno fa, Ashdown è stato promosso come successore dell' ex capo di suo padre nel subcontinente indiano, per conoscere ciò che la stampa al momento chiama il "super inviato" per l'Afghanistan, un documento in cui è descritto in questi termini:

"La proposta di ruolo significherebbe che Lord Ashdown è quello che dovrà unificare gli sforzi della NATO e delle Nazioni Unite in Afghanistan. Si ritiene che i funzionari della NATO sostegono la sua candidatura per questo ha un potere eccezionale"(The Telegraph, 6 dicembre 2007).

Il governo afghano si è mostrato meno entusiasta rispetto al ruolo di Ashdown nella stampa occidentale, e non ha dato l'incarico, a dimostrazione del temperamento 'pre-moderno' del popolo afghano. L'aggettivo verrà spiegato più avanti.

Ashdown ha sancito ciò che il governo afgano sapeva o non dal governo antecedente, è stato il 'post-moderno' dell' ex diplomatico britannico Cardinale Richelieu di Louis XVIII e di Tony Blair in materia di affari esteri, Robert Cooper. L'eminenza grigia in questione è l'autore di due libri: “The Post-Modern State and the World Order“ (La condizione post-moderna e l'ordine mondiale 2000) e "The Breaking of Nations:Order and Chaos in the Twenty-First Century" (La rottura delle Nazioni: Ordine e caos nel XXI secolo 2003), e ha contribuito ad una versione del primo della serie: “Re-Ordering the World: The Long-Term Implications of September 11”(Re-ordinazione del Mondo: Le implicazioni a lungo termine del 11 settembre).

Cooper è stato caratterizzato, come il padre dal "nuovo imperialismo liberale" e fu per un breve periodo rappresentante speciale di Tony Blair in Afghanistan dopo l'invasione del 2001.
Come Robertson e Ashdown, ha svolto un ruolo in materia di esecuzione e nello sviluppo di strategie e le razionalizzazioni della politica imperiale.

Il suo primo libro, "La condizione post-moderna e l'ordine mondiale", ha diviso il mondo in tre nazioni: pre-moderno, moderna e post-moderna, non differenti essenzialmente, anche se superficialmente nello stile di quelli dei loro antenati colonialisti per dividere i popoli e le nazioni del mondo in civilizzato e non civilizzato.

Varianti di questa visione del mondo sono riapparse in tutto l'Occidente dopo la fine della Guerra Fredda, e il nuovo ordine internazionale che ne è seguito lasciassero da parte le mezze promesse di rispettare la recente maggioranza dell'umanità liberata, spesso con culture autentiche e molto più antiche e molto più venerabili che quella dei loro antichi padroni coloniali e alleati usa.

Dopo Ashdown ha rifiutato la possibilità di continuare la tradizione di famiglia in Afghanistan, lavorando come braccio destro di Javier Solana e Direttore Generale degli Affari esteri politico-militari e segretariato generale del Consiglio dell'Unione Europea, una posizione che conserva ancora oggi.

Cooper ritiene inoltre che ha svolto un ruolo decisivo nella costruzione europea in materia di sicurezza e di difesa (ESPD, a breve), inizialmente ha introdotto come Identità europea in materia di sicurezza e di difesa nella riunione dei ministri degli esteri della NATO a Berlino nel 1996 dove è stato concordato che l'Unione europea occidentale (UEO) supervisionerà la creazione all'interno delle strutture della NATO.

La ESPD è ora effettivamente gestita dall'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza del Consiglio dell'Unione europea, Javier Solana, il cui capo è tenente Cooper. La ESDP è stata prima testata sul campo in Macedonia nel 2003, quando la NATO ed è rimasta il principale braccio di difesa delle forze armate dell'Unione Europea.

La Macedonia, la seconda vittima della guerra della NATO contro la Jugoslavia nel 1999, è stato il prototipo per la rappresentazione da parte dell'Unione Europea delle forze di occupazione e di interdizione della NATO e l'ex missione Concord EUFOR succeduta all' Operazione Allied Harmony di quest'ultima.
Nel 2004, la NATO, ancora una volta ha espresso un protettorato, in Bosnia, nell'ambito della Forza di stabilizzazione (SFOR) per l'UE e l'operazione EUFOR Althea.
Nel 2008, la NATO ha iniziato il passaggio del comando della forza per il Kosovo (KFOR), autorizzati solo ai sensi della risoluzione 1244 dell'ONU, la Missione Governatica della Legge dell'UE (EULEX), causando severe condanne alla Serbia e Russia .
Lo scorso novembre, la NATO ha dato l'ampia interdizione navale del funzionamento del EUNAVFOR Atalanta nel Golfo di Aden e nel Corno d'Africa per l'Unione Europea, che è stato descritto come "qualcosa di completamente nuovo per l'Unione Europea, perché si svolge lontano dal l'Europa stessa ... HRFOR Atalanta è un progetto ambizioso. La zona di mare, che deve essere controllata è enorme ... "(Radio Netherlands, 21 novembre 2008)
La "missione civilizzatrice" del progetto comune dell' UE e della NATO in settori non disciplinati del pre-moderna e moderna si amplia costantemente.

Nel corso di questo mese, Giampaolo Di Paola, presidente del Comitato militare della NATO, è sceso in dettagli sulla missione triadico globale USA-NATO-UE, lasciando presagire la necessità di una nuova forma di governo globale in cui la NATO, l'UE e altre importanti organizzazioni internazionali devono svolgere un ruolo. "(E Kronos International [Italia], 13 febbraio 2009)
Vale la pena esaminare in profondità la natura della governo globale per dire chi sono gli auto-nominati guardiani.

I funzionari di Bruxelles e Washington invocano regolarmente il termine "comunità internazionale" quando conviene a loro e con la stessa regolarità ignorano la volontà della vera comunità delle nazioni, quando non gli connviene.
La popolazione di tutti i 27 Stati membri dell'UE è inferiore a 500.000.000, meno di un dodicesimo del genere umano.

Se aggiungendo i dati della NATO che non sono membri dell'Unione europea - Stati Uniti d'America 300.000.000 i cui occupanti rappresentano il 40% della comunità dell' UE, Canada, Norvegia e Islanda, il totale è poco più di 800.000.000, meno di un settimo dell' umanità.
I principali paesi dell' UE e membri europei della NATO sono ex potenze coloniali - Gran Bretagna, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda e Danimarca, e il secondo contingente di 'un posto al sole' in Belgio, Italia e Germania .

A partire dalle missioni commerciali, che divennero ben presto monopoli, compresi poco dopo avamposti militari e, infine, una sottomissione economica, politica e militare totale, alle grandi potenze occidentali sono stati distribuiti grandi porzioni di territorio in Asia, Africa, Nord, Centro e Sud America e Oceania tutti i settori e le loro rispettive sfere di influenza.
Molti Stati membri della NATO e dell'Unione Europea mantengono ancora le vesti di questa lotta per il mondo, soprattutto all'estero e in altri possedimenti non contigui, in particolare delle isole, sequestrati agli abitanti indigeni.
Gran Bretagna, Francia, Olanda, Spagna, Portogallo, Danimarca e Stati Uniti sono in questa categoria.
Sono gli Stati Uniti quelli che proibiscono ad altri, anche in ambito europeo, il diritto di esercitare influenza in territori che sono stati parte integrali del loro paese, durante vari secoli, come la Serbia con Kosovo e la Russia con l'Ucraina.
I principali paesi occidentali sono stati anche i responsabili del traffico di schiavi africani, la più grande migrazione forzata di persone nella storia umana, con stime di trasporto attraverso l'Oceano Atlantico, che vanno da 10 a 30 milioni nel corso dei secoli XVI e XIX.
Tra i partecipanti, da un lato o dall'altro dell'oceano, spesso in entrambi, Gran Bretagna, Francia, Spagna. Portogallo, Olanda, Danimarca e Stati Uniti in seguito.

Uno dei fondamenti taciti della comunità transatlantica.
Termini e concetti obsoleti, e senza più valore come la "Carica dell'Uomo Bianco, il Manifest Destiny, "un posto al sole" Lebensraum [spazio vitale] e "imperi in cui il sole non tramonta mai" sono stati abbandonati, ma non la visione sottostante del mondo e degli oggetti geopolitici che li hanno causati e al loro posto sono stati ridisegnati sotto altre forme durante l'ultima generazione.

Le forze militari occidentali hanno fatto ritorno in nazioni che hanno creduto di essersi liberate di loro per sempre, per esempio, sono tornate le truppe britanniche in Afghanistan, in Iraq e in Sierra Leone, le francesi ad Haiti, tornano nel bicentenario della sua indipendenza dalla Francia, e Costa d'Avorio, le forze americane sono tornate nelle Filippine.
Non è solo una somma di azioni individuali di poteri alleati occidentali, che è emersa, ma un collegamento sistematico di implementazioni internazionali pianificato e coordinato, con obiettivi geostrategici precisi ed ampi.

Nonostante le tanto pubblicizzate divergenze di opinione per quanto riguarda l'invasione dell'Iraq nel 2003, tutti i 26 membri della NATO hanno inviato personale militare al vicino Iraq e Kuwait nel quadro della missione di addestramento, della NATO in Iraq.

Meno di due anni dopo l'invasione, l' Alleanza ha annunciato che "l'obiettivo della NATO è quello di formare quest'anno 1.000 agenti di sicurezza e di livello medio-alto" e "L'Unione Europea ha deciso di formare circa 700 giudici, procuratori e carcerieri . '(San Francisco Chronicle, 21 marzo 2005)

Poi, nel 2005, l'allora ambasciatore statunitense, alla NATO, Victoria Nuland, Ex consigliere di sicurezza ora ex Vice President Dick Cheney ha detto: "Abbiamo bisogno di eliminare una volta per tutte la rivalità, alcune reali, altre immaginarie, tra l'UE e la NATO ".

I suoi commenti sono stati caratterizzati da un assedio militare su Internet, sostenendo che "la NATO e l'Unione europea (UE) dovrebbero instaurare un dialogo molto più profondo rispetto al passato, per affrontare la vasta gamma di temi militari, politici, attrezzature, di finanziamento di fronte alla comunità transatlantica di sicurezza ... "(Defense News, 23 settembre 2005)

Il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan dopo l'invasione del 2001, James Dobbins, che è stato poi direttore del Centro internazionale per la politica di sicurezza e di difesa politica alla Rand Corporation, riflette un analogo atteggiamento nei confronti della stampa che "è giunto il momento, quindi, di smettere di chiedersi che cosa può fare per la NATO, l'UE, e cominciare a chiedere ciò che l'UE può fare per la NATO. E l' Afghanistan è il punto di partenza. Questo potrebbe essere fatto in un modo migliore con un dialogo trialaterale tra la NATO, l'Unione europea e Stati Uniti "(International Herald Tribune, 30 settembre 2005).

Per dimostrare ancora meglio il triangolo UE-NATO-USA, riguarda solo gli eventi sul continente europeo, un mese dopo le osservazioni di Dobbins, Julianne Smith, vice direttore dei programmi per la sicurezza internazionale "think tank" la U. S. Centro Studi Strategici Internazionali, lamenta in una conferenza da parte di tale organismo:

"Si, consultano per i Balcani, ma non è sufficiente. La NATO e l'UE dovrebbero parlare di non-proliferazione, del Caucaso, Ucraina, e Moldavia - dell'intera vicenda. "(Defense News, 14 ottobre 2005). Klaus Naumann, ex capo del Comitato militare della NATO, ha parlato in occasione di una conferenza e ha rivelato che ciò che si cercava di deplorare era che "l'Europa nuovamente fosse ossessionata dai fantasmi della sovranità" con ciò ha voluto dire che l'amore per il proprio paese e popolo è un ostacolo per consolidare ulteriormente il dominio dell'Otan e della Ue in Europa e oltre.

Il mese successivo, Javier Solana, ex Segretario generale della NATO, ha detto che i piani di espansione delle installazioni militari e i piani d'azione globale dell'Unione Europea "non hanno avuto a che fare con la sostituzione della NATO", invece "per diventare un giocatore più forte, più capace, e un partner migliore per gli Stati Uniti ", citando i Balcani, come l'originale terreno di sperimentazione per il triumvirato, "Attraverso i nostri sforzi concentrati con gli Stati Uniti e la NATO ... "(Defense News, 10 novembre 2005)

Il mese successivo il suddetto Klaus Naumann ha scritto un'editoriale che contiene l'affermazione che "... L'UE dovrebbe adottare misure volte a migliorare la loro capacità di condurre operazioni. Un nuovo gruppo di battaglia della UE deve essere rafforzato attraverso regolare formazione e certificazione, preferibilmente utilizzando gli standard della NATO ... "(Daily Times [Pakistan], 1 ° dicembre 2005)

L'articolo prevede inoltre che "le due agenzie dovrebbero ampliare il loro dialogo strategico al di là del loro attuale concentrarsi sui Balcani e Afghanistan" incluso la stessa raccomandazione fatta in precedenza da Julianne Smith della UE e la NATO, "devono gestire insieme la loro intrusione in altre aree, comprese le regioni, come l'Ucraina o Moldavia. "
L'integrazione dei militari e delle politica estera dell' UE e della NATO continua a ritmo sostenuto nel corso degli anni e crescendo ha raggiunto il suo culmine al vertice della NATO a Bucarest, in Romania, nel mese di aprile dello scorso anno.

Durante il vertice, "la Rappresentante Permanente statunitense alla NATO, Victoria Nuland, ha detto che la chiave per il rafforzamento della NATO è stato quello di costruire un'Unione Europea più forte. "(" Der Spiegel ", 1 ° aprile 2008)

Un periódico del país anfitrión informó que “un alto responsable estadounidense ha afirmado recientemente que, lejos ser considerada como una amenaza para la OTAN, la Política Europea de Seguridad y Defensa (ESDP) consolidada es una necesidad inmediata…” (Nine O'Clock News, March 31, 2008] Un giornale del paese ospitante, ha riferito che "un alto responsabile degli Stati Uniti ha recentemente dichiarato che, "lungi dall'essere considerata come una minaccia alla NATO, la Politica Europea di Sicurezza e di Difesa (PESD) è un bisogno immediato e consolidato..." (Nine O'Clock News , 31 marzo 2008]

La Presidenza dell'UE è nelle mani della Francia dallo scorso anno e il presidente francese Nicolas Sarkozy è stato il principale fautore dell'asse UE-USA-NATO, al Vertice di Bucarest.
Pur non essendo il suo unico proponente:

"Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush approva l'idea che l'Europa debba rafforzare la propria capacità di difesa, ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, descrivendolo come "un punto storico decisivo"."L'appoggio di Bush per un 'Europa della difesa", come ha descritto l'intervento di Sarkozy è stata espressa in un vertice dei leader della NATO a Bucarest ... "(Deutsche Presse-Agentur, 3 aprile 2008)
Il discorso di Bush al vertice ha ribadito che "la NATO non è più un' alleanza statica... ora è un' alleanza che ha inviato le sue forze in tutto il mondo ..." (USA Today, 1 aprile 2008).

Il suo intervento contiene anche denunce di routine e l'applicazione della legge dopo la Seconda Guerra Mondiale [1945-1991] in Europa, dicendo: "Ho detto che l'Europa deve revocare l'amara eredità di Yalta, e rimuovere i falsi confini che ha diviso il continente, per troppo tempo. "
Una fonte di notizie rumena informò sulle relazioni tra l'UE e gli USA durante il vertice, affermando che "La qualità della cooperazione transatlantica passa attraverso una profonda trasformazione, l'adattamento alle nuove condizioni, dopo la Guerra Fredda e della preparazione di un nuovo tipo di cooperazione globale." (Nine O'Clock News, 3 aprile 2008)

La stessa fonte citata in precedenza giorni prima riporta che l'ex ministro degli Esteri romeno, Mircea Geoana, ha detto che "è auspicabile che lo scopo di questo vertice è quello di produrre una nuova alleanza ... del secolo." (Nine O'Clock News, 2 aprile 2008 )

Due settimane dopo la fine del vertice, il Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto, avvertendo che la NATO è destinata ad usurpare il ruolo e le funzioni delle Nazioni Unite: "... E "un tentativo di formare un sindacato a livello mondiale con un certo nucleo occidentale che vuole affermare quasi tutte le funzioni delle Nazioni Unite. "(Interfax, 17 aprile 2008)

Con la Francia come il principale intermediario, la presidenza dell'Unione europea ha annunciato l'intenzione di ricongiungersi con il comando militare della NATO, ed ha accelerato negli ultimi anni, l'impulso per una simbiosi militare UE-NATO-USA.

Un dispaccio di agenzia dal il titolo "La Francia predica la difesa dell' UE, un elemento chiave per il futuro della NATO", il ministro della Difesa francese, Herve Morin vantava di voler "rafforzare le capacità militari dell'Unione Europea, una condizione essenziale perchè la Francia si reintegri completamente con la NATO". (Agence France-Presse, 10 novembre 2008)

Morin ha dato l'idea del ritmo di rafforzamento militare dell' UE in una riunione dei ministri della difesa europea (per la maggior parte membri dell UE e della NATO) ha dichiarato: "Io posso dire che dal 10 novembre ... abbiamo un progresso sostanziale econsiderevole, probabilmente, per quanto è accaduto negli ultimi 10 anni. "

Allo stesso tempo, Jean-Francois Bureau, vice segretario generale della NATO per la diplomazia pubblica, ha detto, "Ventuno dei 27 paesi dell'UE sono anche membri della NATO, ed entrambe le organizzazioni di 'consigli sono attivi in questi scenari di conflitto .

"Dal punto di vista della NATO, non vi è un bisogno di ulteriore cooperazione" con l'UE in campo militare. "(United Press International, 12 novembre 2008)
La stessa notizia menziona il fatto che, come in Iraq, l'Unione Europea sta formando il personale della sicurezza in Afghanistan.

Nel dicembre dello scorso anno, il Consiglio Europeo affermò l'obiettivo di un rafforzamento della Comunità Europea in materia di sicurezza e di difesa [PESD] per "rafforzare la cooperazione strategica tra l'UE e la NATO ..." (Irish Times, 11 dicembre 2008)
La fonte ha aggiunto: "I leader dell'UE sono anche disposti ad approvare una dichiarazione sul rafforzamento della capacità europea di Sicurezza e di Difesa [PESD], fissando nuovi obiettivi per far si che l'UE possa schierare 60.000 soldati in 60 giorni e migliaia di personale civile in almeno una dozzina di missioni simultanee. "

Un altro rapporto di piani per una forza di reazione rapida di 60.000 soldati, sottolinea che i leader europei hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui "hanno riconosciuto la necessità di rafforzare e ottimizzare le capacità di difesa d'Europa e si sono impegnati a lavorare di più in stretta collaborazione con la NATO " (Deutsche Presse-Agentur, 12 dicembre 2008)

In un altro rapporto dello stesso giorno, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha parafrasato, affermando che "US non vede più la politica della PESD come un' aggressione contro la NATO, e sia il presidente uscente, George W. come il presidente entrante Barack Obama appoggiano la politica dell'UE".

E lo ha ribadito dicendo: "Non vi è una scelta tra gli Stati Uniti e la PESD. I due vanno insieme. "
(EUobserver, 12 dicembre 2008)

Il 9 dicembre, il ministro degli Esteri britannico, David Miliband e il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, hanno firmato, tutti insieme, un articolo che includeva la conferma del ruolo della UE nell'aumento bellico e militare degli USA e della NATO al sud del Caucaso e la sostituibilità dei ruoli della NATO e dell'UE: "L'Unione Europea ha inviato più di 200 osservatori civili in Georgia. Sono arrivati in poche settimane dall'inizio delle ostilità ...

“Non esiste qualcosa come un'esercito europeo, non c'è neanche un'esercito della NATO".

“Ci sono forze nazionali, che sono utilizzate secondo la necessità , sia nell'ambito europeo che in quello della NATO". (United Kingdom Foreign and Commonwealth Office, 9 dicembre 2008)

In preparazione del vertice del 60 ° anniversario della NATO il 3-4 aprile a Strasburgo e Kehl, questo mese, i leader di entrambi i paesi di accoglienza, il presidente francese Nicholas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno pubblicato un commento su Le Monde, spiegando che si richiede un'azione congiunta di cooperazione e di una maggiore integrazione tra l'UE e la NATO.

Alla conferenza annuale sulla sicurezza a Monaco di Baviera dal 7 febbraio, il ministro degli Esteri britannico David Miliband ha invocato una clausola sulla difesa (guerra) della NATO, nello stesso tempo premeva per un' integrazione più stretta della Ue e delle politiche e azioni dell'Ue e la NATO:

“La NATO prevede un impegno di difesa collettiva. Le garanzie di cui all'articolo 5, del sistema integrato di strutture militari per garantire ad ognuno dei nostri Alleati che le loro frontiere siano inviolabili". (United Kingdom Foreign & Commonwealth Office, 7 febbraio 2009)

Il discorso del Vice Presidente Usa, Joe Biden, in occasione della conferenza è stato interpretato da un' importante fonte tedesca come segue:

"Gli statunitensi saranno estremamente attenti che il confronto con Teheran non si sviluppi in una battaglia dell' uno contro l'altro tra gli Usa e Iran". Il messaggio di Biden da Monaco di Baviera è il seguente: Ogni paese della NATO e ciascun membro dell'Unione Europea sono coinvolti, a partire da oggi. È il prezzo per la nuova apertura e la cooperazione transatlantica ". (Der Spiegel, 9 febbraio 2009)

Vale a dire, tutti gli Stati della NATO sono obbligati con gli USA secondo le disposizioni dell'Articolo 5 (l'articolo è stato invocato e messo in pratica dopo 9 settembre 2001) e l'Unione Europea è ora così inestricabilmente intrecciata con la NATO, che non solo continuerà a seguire la politica e le azioni della NATO, ma anche l'individualità degli Usa.

Con il nuovo anno, la Repubblica Ceca ha assunto la presidenza dell'Unione Europea.

In una informativa, Vondra ha richiamato all'unità dell' UE e della NATO di fronte alla Russia (...)", il primo ministro aggiunto ceco Alexandr Vondra, ha organizzato il sostegno per l'installazione del radar dello scudo missilistico degli Usa, nella sua nazione, dichiarando che "europei e statunitensi hanno bisogno di godere dello stesso livello di protezione.....per questo è importante sviluppare il sistema di difensa missilistico". (Deutsche Presse-Agentur, 7 febbraio 2009)

Non è difficile capire in che modo stanno andando le cose: l'UE è integrata con la NATO a tal punto di fondere le politiche militari, i programmi, la sicurezza e la politica estera con l'Alleanza e Stati Uniti, perché non è solo un membro, ma il fondamento centrale della NATO, l'UE è anche strettamente legata, e di fatto subordinato a Washington.

Tre giorni fa, il leader della maggioranza alla Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi,
è stato in Italia, dove ha fatto un'appello non solo al suo ospite, ma a tutta l'Europa per quanto riguarda la guerra afgana, affermando che "Dobbiamo prendere una decisione ... e voglio dire: noi, Italia, UE, USA, e la NATO, tutti noi, in quanto è una funzione dei nostri interessi di sicurezza nazionale ... "(Agence France-Presse, 16 febbraio 2009)

Due giorni dopo, l'Italia ha annunciato di voler schierare più truppe in Afghanistan.

Le potenze occidentali, riunite sotto la bandiera della NATO si arrogano la prerogativa di intervenire a livello regionale e degli affari interni delle nazioni in tutto il mondo e il diritto esclusivo di usare la forza militare al di là dei suoi confini.

Anche se parlano di "copertura" degli Usa quando può essere utilizzato contro una nazione sotto attacco o per giustificare una guerra prima o dopo il fatto, i dirigenti non vedono alcun ruolo per alcune organizzazioni come il Movimento dei Non-Allineati di 114 Stati, l' Unione Africana di 53 nazioni, l'Organizzazione degli Stati Americani di 33 membri, la Lega araba di 23 membri, l'Organizzazione della Conferenza Islamica di 57 nazioni, la Comunità degli Stati Indipendenti post-sovietica, l' Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, l'Organizzazione di Cooperazione di Shangai o l'Associazionde delle Nazioni del Sudest Asiatico(ASEAN). Non per affrontare temi globali o anche un ruolo dirigente in questioni regionali e locali che riguardano direttamente ai rispettivi gruppi e membri che la conformano.

Tre giorni fa, in occasione di una riunione del Parlamento Europeo, urgeva che l'UE fosse più integrata con la NATO.

Ari Vatanen, un membro in rappresentanza Francia, è stato uno di quelli accusati di questo e disse, tra le altre cose, tra le altre cose, che l'Unione Europea può solo raggiungere il suo pieno potenziale attraverso lo sviluppo di un forte legame transatlantico e un rapporto di complementarietà con la NATO ". Al quale il membro tedesco del Parlamento europeo, Tobias Pflüger, ha risposto: "Ogni sforzo per rafforzare la NATO attraverso una più stretta cooperazione con l'Unione europea aumenta il potenziale di conflitti internazionali. Inoltre ciò porterà ad un ulteriore militarizzazione della politica estera dell'UE e accelerare la tendenza a usare la forza militare per 'risolvere' i conflitti ". (Parlamento Europeo, 17 dfebbraio 2009)

Le posizioni di Vatanen Pflüger e non solo sono opposte, ma si escludono a vicenda, nel senso che nessuna può accogliere l'altro in quanto sono le uniche alternative. Non vi è alcun terreno neutro o una terza alternativa.

L'Europa e il mondo intero può essere d'accordo sulla dominazione militare di un blocco in espansione sempre più aggressivo, il primo nella storia, o può organizzarsi attivamente per smantellarlo.
Ci dovrete scusare se riformuliamo l'acronimo della NATO come "Ordine Teutonico Ariano-nordico"

© Copyright Rick Rozoff, Stop NATO, 2009

Fonte:http://www.globalresearch.ca/PrintArticle.php?articleId=12348

martedì 10 marzo 2009

Si è arrestata l’espansione della NATO ad est?

di Mauro Gemma

L'esempio dell'Ucraina


In una recente intervista concessa all’agenzia russa Interfax, il Sottosegretario statunitense per gli Affari Politici William Burns torna sulla questione dell’adesione di Ucraina e Georgia alla NATO, ribadendo la tradizionale posizione USA, secondo cui “anche Ucraina e Georgia hanno il diritto di essere membri NATO” dal momento che “ogni nazione sovrana ha diritto di prendere la propria decisione e di scegliere i propri alleati”.

Allo stesso tempo però, Burns precisa che al momento “l’Ucraina e la Georgia non sono pronte per entrare a far parte della NATO”, subordinando la decisione definitiva in merito alla richiesta di adesione al fatto che “tutti i membri della NATO siano d’accordo, e che i cittadini di quel paese appoggino la decisione”.

Non sfugge certamente che la relativa prudenza dei più recenti approcci “ufficiali” alla questione dell’ulteriore allargamento della NATO ad est, che si coglie, oltre che in quella di Burns, anche in altre recenti dichiarazioni di politici e diplomatici statunitensi, è in larga parte dovuta agli esiti “disastrosi” per l’amministrazione USA della crisi caucasica della scorsa estate, conclusasi con il rovescio della provocazione georgiana alle frontiere della Russia, in seguito alla dura e vittoriosa reazione armata del Cremlino.

E’ in particolare a partire da quel momento, che gli approcci USA all’allargamento della NATO hanno dovuto ovviamente tener conto (come, afferma Burns nella sua intervista) del fatto che evidentemente non tutti i partner europei della NATO (in particolare, Germania, Francia e la stessa Italia, che hanno svolto un ruolo relativamente autonomo nella ricerca di una composizione della crisi tra Russia e Georgia) appaiono disponibili ad acuire gli elementi di tensione con Mosca nell’attuale momento di profonda crisi economica che attraversa il “vecchio Continente” e in una situazione di acuta dipendenza dalle risorse energetiche del mercato russo.

Ma tutte queste considerazioni ci permettono di affermare con sicurezza che ci troviamo di fronte a una frenata o, addirittura, al definitivo arresto dei piani di allargamento ad Est del sistema di alleanze militari e politiche imperialiste, che ebbero proprio in esperti e potenti sostenitori delle amministrazioni democratiche USA passate e presente (Brzezinski, Soros, Albright) i principali ispiratori e strateghi?

Uno sguardo più attento all’evolversi della situazione nelle aree interessate, dovrebbe indurre a maggiore prudenza molti entusiasti sostenitori di una presunta “vocazione” della nuova amministrazione USA alla composizione dei conflitti tuttora in corso con la Russia e con altri protagonisti della scena internazionale, i quali danno per scontata la sua accettazione incondizionata di un nuovo orizzonte multipolare delle relazioni internazionali, in cui non ci sia posto per le scelte avventurose che hanno caratterizzato la precedente presidenza Bush.

Se ci limitiamo, ad esempio, ad esaminare alcuni sviluppi degli avvenimenti in Ucraina, il grande paese europeo considerato da sempre strategico per gli interessi USA e oggetto, da lunghi anni, di pressioni e condizionamenti esterni, possiamo trarre la conclusione che il tentativo di “forzare i tempi” della sua integrazione nell’orbita occidentale non si è certo definitivamente arrestato, che le speranze di un’accelerazione dei progetti di “colonizzazione” e asservimento militare a suo tempo intrapresi continuano ad essere coltivate, approfittando anche della profonda crisi economica in cui versa l’ex repubblica sovietica, sull’orlo della bancarotta.

Anche il notevole sviluppo del movimento anti-NATO (per iniziativa, in particolare, del Partito Comunista di Ucraina e di altre forze di sinistra), a cui si è assistito in questi ultimi giorni, con grandi manifestazioni in diverse parti del paese (in particolare in Crimea, scenario potenziale di un pericoloso scontro tra le forze navali di Mosca e di Washington), sta lì a dimostrare che la consapevolezza del pericolo di definitivo assoggettamento al “carro americano” è ben presente in larghi strati dell’opinione pubblica ucraina, che non ha certo abbassato la guardia, neppure dopo l’avvento di Obama alla presidenza.

Rivelatrice dell’incertezza di un futuro di “distensione” della politica USA in quest’area, appare, ad esempio, l’intervista al quotidiano francese Le Figaro, in cui, nei giorni scorsi, il principale ispiratore della politica estera “democratica” verso il mondo ex sovietico, Zbigniew Brzezinski, si è espresso per l’apertura di “sedi di dialogo” con Mosca, ma ha anche precisato che l’approccio negoziale deve avvenire nel contesto di una concezione delle relazioni con la Russia e gli stati dell’ex URSS, che non lascia spazio a dubbi interpretativi: “L’inizio del dialogo con la Russia non può avvenire a costo di limitare le aspirazioni di quei paesi che vogliono aderire alla NATO – come l’Ucraina e la Georgia – soprattutto perché l’Ucraina, in quanto membro della NATO, spianerebbe la strada alla democratizzazione della Russia”. Ancora una volta, Ucraina, Georgia (e altri stati dell’ex URSS) dirette da elite fedeli ai valori di “missione di civiltà” della potenza USA, integrate militarmente nel blocco imperialista, e garanti degli interessi USA contro una Russia ricondotta a più miti consigli e disposta a trattare (o meglio, a collaborare) alle condizioni imposte. E’, tra l’altro, non privo di significato che l’intervista sia stata diffusa contemporaneamente al diffondersi di voci circa la nomina del figlio dello stesso Brzezinski ad ambasciatore a Varsavia, capitale di un paese che da secoli nutre velleità egemoniche sugli stati slavi europei limitrofi alla Russia (Bielorussia e Ucraina) e che, più di tutti, ha operato, negli ultimi anni, a favore di una politica aggressiva nei confronti dell’amministrazione russa, in perfetta sintonia con gli orientamenti della politica estera USA.

A metà febbraio, nel corso di una visita in Georgia, il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Robert Wood, pur con toni meno aggressivi di quelli che caratterizzavano l’era Bush, richiesto di un parere circa un possibile cambiamento dell’atteggiamento della nuova amministrazione Obama nei confronti dell’adesione di Georgia e Ucraina all’Alleanza Atlantica, ha risposto che gli Stati Uniti “sono ancora impegnati nel migliorare e rafforzare le relazioni della NATO” con i due paesi. E ha concluso: “a quanto ne so, non c’è stato alcun cambiamento della posizione rispetto alla dichiarazione di Bucarest (dei leader della NATO, in aprile 2008): è evidente che questi due paesi saranno membri della NATO”.

Un altro segnale che le manovre tendenti ad integrare l’Ucraina nella NATO non stiano subendo rallentamenti viene dalla recente visita (21 febbraio) del vice ministro degli esteri ucraino Volodymyr Handogyi in Romania per consultazioni in merito alle modalità che facilitino l’accesso all’Alleanza Atlantica e la definizione dell’agenda di impegni relativi alla realizzazione delle decisioni assunte nel vertice di Bucarest in relazione all’adesione di Kiev.

Nel frattempo, prosegue incessante la stretta collaborazione degli USA con il governo di Kiev (peraltro alle prese con una drammatica crisi di credibilità presso l’opinione pubblica del proprio paese) per garantire, come sottolinea il 21 febbraio l’analista politico ucraino Viktor Pirozhenko nel sito russo del “Fondo di Cultura Strategica” (http://www.fondsk.ru/article.php?id=1936), “un’adesione silenziosa, non formale alla NATO dell’Ucraina”, che viene considerata “membro de facto dell’alleanza, anche in assenza di una formalizzazione giuridica”. A tal scopo, sottolinea Pirozhenko, è previsto un drastico incremento del numero degli osservatori statunitensi e una sostanziosa crescita dell’appoggio finanziario da parte USA a innumerevoli organizzazioni non governative ucraine (quelle, tanto per intendersi, che hanno svolto un ruolo decisivo nella vittoria della “rivoluzione arancione” alla fine del 2004).

In effetti, pur non essendo formalmente membro della NATO, con la presidenza di Juschenko, l’Ucraina assolve praticamente agli stessi obblighi previsti per i membri a pieno titolo dell’alleanza militare. Ad esempio, lo spiegamento ai confini della Russia di parte consistente delle formazioni militari di Kiev, ha rappresentato, come ha dichiarato, nel dicembre 2008, il Capo di Stato Maggiore S. Kirichenko, “il rafforzamento delle frontiere della NATO, fino alla linea di confine ucraino-russa”. Un altro passo che sancisce l’adesione di fatto alla NATO si è registrato con l’accordo, siglato dal ministro della difesa Jekanurov, che permette il transito e la dislocazione delle forze e del personale dell’alleanza su tutto il territorio nazionale.

Un altro esempio viene dalla ratifica, il 18 febbraio, da parte del parlamento ucraino dei “protocolli aggiuntivi” al “Memorandum di intesa” siglato dal governo e dalla NATO, che prevede l’installazione di un “Centro di Informazione e Documentazione della NATO” e la dislocazione in tutto il paese di ufficiali di collegamento del blocco militare.

“Se l’Ucraina continuerà ad adempiere fedelmente agli obblighi previsti per tutti i paesi membri della NATO, pur continuando a stare fuori dall’alleanza” – conclude l’analisi di Pirozhenko – “alla fine, i partners europei (riluttanti) degli Stati Uniti si convinceranno che l’Ucraina dovrà essere ammessa, senza osservare le procedure normalmente richieste, ma semplicemente legittimando la situazione esistente”.





http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=18040

3 incontri/manifestazioni in vista del 60° anniversario NATO

Segnaliamo di seguito tre incontri/manifestazioni in vista del 60°
anniversario della NATO. Si prega la massima diffusione.

U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
info@peaceandjustice.it
http://www.peaceandjustice.it

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Winter Soldier Europe
14 marzo 2009
Friburgo, Germania

La sezione tedesca dell'organizzazione statunitense "Veterani dell'Iraq
contro la guerra" organizza l'incontro "Winter Soldier Europe", dove militari
di tre paesi NATO racconteranno la verità su quello che succede in Iraq e
Afghanistan a poche settimane dalla conferenza e dalle celebrazioni del
60mo anniversario della NATO.

Per leggere l'appello, il comunicato e sapere come contribuire all'incontro:
http://www.peaceandjustice.it/winter-soldier-europe-it.php

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Togliamo le basi alla guerra
14 marzo 2009
Napoli

Assemblea e mobilitazione nazionale contro le basi militari e contro la
guerra permanente, in prospettiva dell´appuntamento europeo contro la
NATO.

Leggi l'appello:
http://www.pacedisarmo.org/pacedisarmo/articles/art_2494.html

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No alla guerra, No alla NATO - Mobilitazione internazionale
1-5 aprile 2009
Strasburgo, Francia

In occasione del 60° anniversario dell'organizzazione militare NATO, è
stato lanciato un appello per una manifestazione contro le politiche nucleari
e le aggressive politiche militari della NATO e per sostenere una visione di
un mondo giusto e libero dalle guerre.

Leggi l'appello:
http://www.peaceandjustice.it/no-nato-it.php

Per adesioni:
Reiner Braun: hr.braun@gmx.net (lingue: tedesco/inglese)
Arielle Denis: Arielle.Denis@mvtpaix.org (lingue: francese/inglese)

Sito web: http://www.no-to-nato.org

lunedì 9 marzo 2009

Dieciasette Marzo

Il dieciassette marzo
lasciammo le officine
per dire a lor signori
non più sangue e rovine

il patto che firmaste
è un tradimento nero
che renderà l’Italia
serva dello straniero

inermi marciavamo
quand’ecco la sbirraglia
ci affrontan con le gippe
a colpi di mitraglia

noi le gridammo pace
ma ci risposero guerra
e di sangue innocente
si fé rossa la terra

aveva ventun anni
ed era ardito e forte
pace egli disse o infami
ma voi gli deste morte

o sposa giovinetta
a te e al tuo pargoletto
giuram che l’assassino
non morirà sul letto

o guardie scellerate
celere maledetta
il sangue di Trastulli
dal ciel grida vendetta

e tu gente ternana
che sulla bara hai pianto
raccogli il giuramento
propaga questo canto.